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Focus di Ticino Notizie sull’Africa: il Burundi- di Marco Crestani

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Ex colonia belga, stato minuscolo per le dimensioni africane, è indipendente dal 1962. Si trova in Africa Orientale nella Regione dei Grandi Laghi, composta da Ruanda, Uganda e Repubblica Democratica del Congo.
 

La storia del Burundi è segnata dai colpi di stato:

  1. Nel 1972 l’etnia tutsi massacra quella hutu, accusandola di voler rovesciare lo stato. È l’inizio della ikiza, la catastrofe: 400mila vittime e 500mila profughi in Zaire. Un genocidio.
  2. 1976: il presidente Jean Baptiste Bagaza, appena eletto, perseguita ferocemente gli hutu, come 4 anni prima. L’etnia non potrà accedere all’istruzione superiore.
  3. 1987: terzo colpo di stato, al potere va il militare Pierre Buyoya che, nel 1991 indirà libere elezioni in Burundi. Vincono gli hutu. Ma il neo eletto presidente, Ndadaye, viene assassinato poche settimane dopo il suo insediamento.
  4. 1996: colpo di stato di Buyoya, dopo un periodo di tensione dovuto alla morte di Ntaryamira, successore di Ndadaye.

Con l’intervento della missione di pace Onu, del 2004, le tensioni in Burundi sembrerebbero allentate. Anche se continuano gli scontri tra le etnie hutu e tutsi: si parla di conflitti a bassa intensità. Oltretutto l’attuale presidente Nkurunziza, nonostante l’impedimento costituzionale, vuole candidarsi per un terzo mandato. Questo ha provocato l’ennesimo scontro che ha portato allo sfollamento di 400mila persone e oltre 1.200 morti.

È di questi giorni, oltretutto, la notizia di un rimpatrio forzato di burundesi dalla Tanzania. Dal primo ottobre di quest’anno 75mila persone (a fronte di 200mila rifugiati) saranno spedite in Burundi. Aumentando la latente tensione del paese.

Marco Crestani

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