Filippo Romeo, 49 anni, noto come Filippo “Champagne”, annuncia dalle pagine del Corriere della Sera la sua candidatura a sindaco di Milano con il «Popolo della Gaina». Romeo, sodale dell’ex titolare della Gintoneria Davide Lacerenza, è noto sul web per i suoi tormentoni virali e per essere una figura di spicco della vita notturna milanese, con 426 mila follower sui social.
La sua discesa in campo, definita come un “azzardo”, è vista da lui come un trampolino per obiettivi ancora più ambiziosi: «Ronald Reagan faceva l’attore ed è diventato presidente degli Stati Uniti, io faccio ‘cinema’ al bar e non posso diventare sindaco di Milano?», si chiede. Non si sente il Reagan di Milano, ma «d’Italia». Pur ritenendo arduo diventare sindaco, è certo di entrare in Consiglio comunale con il sostegno dei giovani.
I Punti Programmatici e le Polemiche
Il suo logo per la lista «Popolo della Gaina» ha sfondo azzurro, una fascia tricolore e la parola «spingere» in giallo.
Le sue ricette per la sicurezza, attribuita alla destra populista, sono estreme: propone di mettere cecchini sui tetti, vigilantes armati e persino pensare a muri di protezione, per contrastare la violenza in centro città.
Vorrebbe abbassare le tasse, soprattutto per chi paga in contanti, per far diventare Milano «la Dubai italiana», dove poter girare «col Rolex senza paura». Un ritorno alla Milano “da bere” degli anni Ottanta e Novanta.
Nonostante suo fratello, Massimiliano Romeo, sia capogruppo della Lega al Senato, Filippo Romeo prende le distanze e afferma: «Io con la Lega non ci voglio avere a che fare». Precisa inoltre che si sente con il fratello solo «Una volta all’anno e parliamo soltanto di Inter».





















