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Dall'archivio:

Festival del libro. A Marcallo con Casone serata Ambra Garavaglia e il suo “Tutte le famiglie felici”

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Dopo l’incontro, il pomeriggio di venerdì 5 maggio a Villa Ghiotti, con Alessandra Spada e la presentazione del suo libro ‘Gaia degli alberi’, la sera, presso sala San Marco, è stata la volta di Ambra Garavaglia e ‘Tutte le famiglie felici’.

MARCALLO CON CASONE – Questo secondo appuntamento del Festival del libro ha rivestito un particolare significato, vuoi perché “Ambra è una nostra concittadina”, come evidenziato con un pizzico di orgoglio dal Sindaco Marina Roma, vuoi per la pregnanza del contenuto dell’opera. ‘Tutte le famiglie felici’, edito da DeAgostini, in libreria dalla scorsa primavera, è il racconto di una vicenda intima, tenuta chiusa a lungo tra le pareti domestiche, protetta, a caro prezzo, dallo sguardo e dal giudizio esterno, dallo stigma sociale. E’ la storia familiare della stessa Ambra, la cui esistenza è stata messa a dura prova, già in età adolescenziale, dall’insorgere nel padre di un disturbo mentale difficile da accertare e accettare. “Non parlavamo di quello che stavamo vivendo”.

La famiglia rimaneva unita, ma ciascuno affrontava la propria sofferenza in solitudine. Ciò ha lasciato tracce in lei, anche dopo il ritorno alla normalità che ha visto quello stesso padre costruire con il piccolo Leonardo, figlio di Ambra, il rapporto, a lei mancato, e “che mi sono impegnata a recuperare e via via a migliorare”. Conoscendo, solo ora, la sua recente e divertente raccolta dei dialoghi, intrattenuti coi viaggiatori di Malpensa, dove Ambra Garavaglia lavora come hostess di terra, vien da supporre che, scoperto l’effetto terapeutico per la mente e per l’anima dello scrivere, anche per tale ragione, e non solo per l’incitamento di un’amica, si sia decisa a replicare, stavolta, tuttavia, con un libro da lei definito “intimo, amorevole, una sorta di diario con cui mi sono liberata un po’ da un peso e con cui spero di poter essere d’aiuto a quanti, in esso si possono ritrovare, confrontando il mio vissuto con il loro”. Se vogliamo, pure la serata ci è parsa attraversata da un sorta di intimità, dovuta al modo semplice e pacato di porsi di questa giovane donna dal viso dolce, alla presenza di molti amici e conoscenti, agli interventi affettuosi e spontanei di Leonardo, all’informalità della stessa Marina Roma e dei giovani dello suo staff, in primis, di Francesco Marotta, conduttore dell’incontro, e del gruppo di ragazzi cui è stato affidata, dall’inizio di marzo, la gestione della Biblioteca.
Insomma, fiducia nei giovani, dalle parole ai fatti.

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