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Fallimento STF: sarà chiesta la cassa straordinaria per dodici mesi

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MAGENTA – STF Magenta qualcosa di muove. Ieri il primo faccia a faccia tra le parti sociali e chi si occupa della curatela dell’azienda. Un incontro proficuo – secondo i sindacati – poiché, anche grazie alla richiesta dell’esercizio provvisorio, i curatori si stanno muovendo celermente lungo un doppio binario: da un lato, quello degli ammortizzatori sociali, dall’altro lato, quello della cessione del ramo d’azienda.  Per quanto riguarda il primo aspetto, la richiesta di una cassa straordinaria per dodici mesi con effetto retroattivo, è stata salutata positivamente da lavoratori e sindacati che si sono incontrati nel pomeriggio di ieri. In buona sostanza, ciò consentirebbe ai quasi cento lavoratori di STF di avere a disposizione una copertura economica ancora per un anno. Naturalmente, prima ci dovrà essere il passaggio in Regione Lombardia e, quindi, la richiesta dovrà essere validata e approvata dal Ministero per lo Sviluppo Economico. 

(Nella foto qui sotto al centro il capitano d’impresa Franco Trifone, tanti meriti ha avuto nella crescita e nello sviluppo internazionale della STF. Qui a Palazzo Isimbardi con l’allora vice presidente e assessore alla Cultura Novo Umberto Maerna e il presidente Guido Podestà)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Naturalmente, a fianco della cassa in deroga, i curatori, dovranno vagliare rapidamente le possibilità di salvare almeno parte la fabbrica  e la sua forza lavoro. E qui ovviamente il discorso si fa più complicato, così  al momento nessuno intende parlare.  Sullo sfondo, infatti, ci sarebbe sempre l’interessamento di un grosso player del mercato tedesco, ma la trattativa è delicata, così come è ovvio, che il fallimento potrà incidere non poco anche sulla valutazione dell’azienda storica del Magentino. Qui non possiamo che incrociare tutti le dita e sperare che le cose si risolvano nel migliore dei modi. Così da salvare … il salvabile…

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