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Dall'archivio:

Faccia d’attore: il Duca ricorda il grande Ivano Marescotti

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

Attore, si nasce o si diventa? Ivano Marescotti era il perfetto connubio tra talento e passione unita alla professionalità

Un uomo che aveva il suo posto fisso tranquillo e ha scelto la precarietà ed il rischio per seguire un sogno anche se non più giovanissimo. Un uomo che ha fatto di un sogno una realtà lavorativa creando una carriera di primo piano pur restando sempre attore serio e mai divo. La sua forza era la preparazione e il talento unito a una presenza scenica ed un immagine perfetta per i ruoli da lui ricoperti.
L’attore deve essere famoso o bravo o esibizionista. Un ruolo può farti essere antipatico o cattivo, ma la testa deve essere vuota per avere il modo giusto per essere un personaggio giusto
Entrare nel ruolo era il suo massimo obbiettivo.
Una parola e verbo troppo spesso usato per farsi bello: recitare o fare un film. Cercare la popolarità non era nelle sue prime aspirazioni ma fare un buon lavoro.
Perché il suo era un lavoro non un gioco. Anche se particolare e pur sempre una professione. Lui era il rispetto del ruolo e della sua attività.

Rappresentava tutti quegli attori che pur restando magari non in primissima fila avevano dato lustro al cinema italiano. La nostra arte è piena di molto personaggi e bravi professionisti che vivono per il loro lavoro e fanno il meglio per mettere ogni giorno un mattone alla loro esperienza.
Voglio fare l’attore quante volte l’abbiamo sentito e magari detto o pensato ma ogni giorno devi lottare e migliorarti e magari vivere periodi dove il telefono non suona.
Lui con l’aspetto da capo ufficio severo ma serio, aveva continuato con le scuole perché il successo passa i bravi attori restano. Non si fa l’attore per cercare successo e notorietà ma per cercare se stesso.
In questo periodo dove i social hanno appiattito tutto e tolto ogni gerarchia e basta avere tre ‘mi piace’ per essere o sentirsi famosi. Lui era la forza e l’ossatura di questo mestiere perché il cinema non è fatto solo dai protagonisti ma anche dai “co” e “secondari”.

La sua vita è carriera è un elogio alla figura dell’attore perché non cercava la notorietà e le facili interviste ma la professionalità e l’interiorità della figura.
Ciao Ivano, sei stato e sarai sempre: la prima faccia d’attore. Una professione che è una missione, non una esibizione. Potrei chiudere con una banale frase, ma tu non eri mai scontato ma sempre ricercato. Spero che i grandi media mettano in risalto la tua straordinaria carriera e vita che si sono fuse perfettamente insieme.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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