RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – “Egregio Direttore, la politica ormai la trovo pure nella pasta!
Lunga o corta nascono sempre discussioni. Ragù o basilico avanti …popolo. Formaggio grattugiato o a scaglie e camera con vista .. Telegiornali e trasmissioni tutti a parlare della nostra classe dirigente
Poi ci social dove sai quando entri e ma non quando esci …Il popolo dei post e commenti; ti prendono e non sai resistere .. Rivaluto assai i giornali dove almeno non c’era spazio per gli haters di professione. Sono relegati in ultima pagina dai lettori. Perché è come la mamma, il vecchio quotidiano
Te lo ritrovi in mano senza saperlo al bar e ti tuffi nei ricordi. Quando lo facevano sparire o dividere
Era portato sotto braccio come una spada o scudo contro l’avversario la domenica. La politica era solo in alcuni momenti della giornata. Oggi è in tutta la vita; dobbiamo dimostrare la nostra appartenenza.
Oggi non funziona così. Ma chi sono io per giudicare? ma soprattutto per parlare e scrivere di tutto?
Quanto ne so del Mondo e della mia nazione? fuori dalle mie mura dove vado ???
Non riesco a risolvere i problemi miei del quotidiano e ho la pretesa di risolvere problemi ben più grandi….mah
Un passatempo o ragione di vita ; aiuta a tirare avanti. La politica logora chi non ha il vitalizio
Vogliano essere tutti commentatori; di niente …o nulla. Il tempo dei giornali è finito?
Forse ! Ma non per mancanza di gente da informare. Ma perché la gente vuole insegnare.
Caro Direttore, vorrei che la politica tornasse politicamente corretta e perfetta. Forse un ritorno al vecchio giornale o a siti internet di sola informazione: questa potrebbe essere già una svolta.
Non chiedere mai se devi commentare la politica. Non chiedere mai alla politica di fare show
Chiedi al politico di fare il politico non il front man. Intanto mi sporco le mani di inchiostro …che bello. Forse fare pagare per commentare sarebbe già un inizio. Io dovrei vendere anche l’anima…”.
A cura di Massimo Moletti