Faccia da Sputnik ! Quello scherzo ben riuscito di cui se ne parla ancora oggi all’Eredità

"Anno 1957 in un campo del paese del Beato Pacifico viene abbandonata una damigiana...."

Faccia da mostra di Cézanne & Renoir: parte seconda

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – “Una notizia è una notizia. Ma quando è del tuo paese diventa una leggenda ? Un mito ? Una storia epica da raccontare e tramandare. Lo Sputnik è per tutti i Ceranesi originari o d’adozione un vero mito di fierezza.

Anno 1957 in un campo del paese del Beato Pacifico viene abbandonata una damigiana !!!
Nulla di strano. Oggi si abbandona tutto in giro ma nel periodo degli anni 50 il livello USA – URSS era veramente alto!!! Altri tempi, altro molto, un periodo storico da studiare. Il paese del pittore Crespi ha sempre avuto grandi personaggi e inventiva.

Molto colorita l’atmosfera ceranese tanto da fare credere con qualche accorgimento che quella damigiana fosse il famoso Sputnik caduto in terra ceranese.

Un episodio che fa capire tutta la classe innata e capacità di trasformazione linguistica tecnica dei cittadini al confine con la Lombardia.
Sono passati ben 67 anni e tra poco saranno 70 anni da quella marachella che portò Cerano alle cronache nazionali e mondiali. Il borgo contro la città o alla conquista di un angolo di celebrità.
Il comune nella passata amministrazione e in campagna elettorale ha più volte detto di voler fare una rotonda all’ingresso del paese direzione Milano – Novara.
Una bella rotonda che toglierebbe i semafori di via 4 novembre verso via Novara e via Milano rendendo il traffico più scorrevole. In ogni rotonda che si rispetti c’è sempre uno spazio verde all’interno.
Un modo che molte amministrazioni comunali di paesi limitrofi e non usano per mettere simboli pubblicitari o di interesse pubblico.

Molti cittadini e amici mi hanno fatto notare che potrebbe questo spazio essere occupato da un ricordo dello Sputnik ceranese in ricordo di genialità e innovativa nostrana.
Un modo per rendere vivo nella nostra popolazione specialmente nei nuovi arrivati che non siamo solo un agglomerato di case e cortili ma una storia viva e ricca.
La memoria funziona quando i padri o i nonni spiegano ai figli e nipoti il contatto col territorio
Ma in questi periodi di processo interraziali e scambio veloci di popolazioni bisogna tenere viva la memoria con simboli e celebrazioni..
La giornata dello Sputnik apripista a molte altre iniziative magari anche semplici ma per fare capire l’importanza di essere Ceranesi.
In questi anni le associazioni e il comune ha sempre fatto molto per rendere accogliente il nostro borgo con notevoli sforzi.
Un ulteriore passo potrà essere il ricordo di iniziative e grandi gesti fatti da Ceranesi e non, ma tutti legati alla nostra comunità.
In questo caso saranno anonimi ma il loro gesto è stato riportato da tutti i radiogiornali e giornali dell’ epoca e ancora ultimamente ricordato in popolare programma di TV nazionale pubblica.
Credo che tra i tanti esteri ceranese ci sarà sicuramente chi gratuitamente e con molta volontà e gioia sarà capace di riprodurre il famoso satellite sovietico per una giornata della memoria e simbolo dell’entrata principale del paese.

Curare le vie d’ingresso è il primo biglietto da visita di un gruppo per dare un punto di riferimento a tutte le persone che transitano per cerano. Un’opera semplice ma con tanto storia. Un sasso può fare molto rumore se lanciato bene e può riportare un clamore e applausi.

Viva lo Sputnik ceranese una damigiana piena di emozioni che scalda i cuori dei Ceranesi e non solo.
Non chiedere mai chi ha fatto lo scherzo non chiedere mai chi ha fatto lo Sputnik ma ricordalo come estro di un paese dalle mille risorse nascoste da svelare”.

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