RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – “Egregio Direttore, sono passati trent’anni da quando una macchina, in giro per il mio paese, gridava: «Cerano sta morendo!» Ma la cura doveva essere proprio lui!
Il paese muore. È moribondo. In questi ultimi tre decenni le trombe hanno suonato anche in tutta Italia, e nel mondo: libertà in pericolo, ambiente, tecnologia…
Le tecnologie hanno fatto proseliti dappertutto — usate bene o male, con profitto o per diletto.
L’ambiente interessa solo a una piccola parte del mondo, mentre la grande parte, quella che inquina, non se ne cura affatto.
La libertà! È relativa.
La gente non vota: democrazia in pericolo. Vota troppo: la maggioranza, tante volte, sbaglia.
Vota sempre allo stesso modo: ottusi. Governare da settant’anni senza conoscere i confini: scelta responsabile. Governare senza maggioranza, o con profughi della libertà: bene. Governare senza vincere le elezioni: la Costituzione lo permette.
Non abbiamo la bacchetta magica, si dice. E intanto questo governo è un pericolo per la democrazia, e dimentica gli ultimi.
Buttano via soldi con strutture inutili… Poi dicono: “Aiutiamo con il reddito di cittadinanza!”
Bisogna difendere le donne — giusto. Ma certe donne sono escort, anche di lusso. Offendono una donna: grave, da punire. Offendono altre donne: meglio tacere.
Bisogna mettere le donne in posti di comando! Domani.
Prima donna Presidente della Repubblica? “Fascista, meglio di no.” Finalmente una donna a Palazzo Chigi? “Fascista, pericolosa e maschilista.”
Tre persone sfilano a Novara: pericolo per la libertà di stampa. Distruggono la città e picchiano la polizia: “vittime della società.”
Grande vittoria a New York: roccaforte democratica. Trump, dimettiti! Perché la democrazia — dicono — è quella che piace a noi.
Specchio, specchio della democrazia, chi è il migliore a governare? Ogni tanto lo specchio non risponde,
e la mela è bacata.
Speriamo che un bacio svegli la società alla cruda, ma sana realtà. In questo momento di nani che si credono giganti, purtroppo, in una cristalleria”.
Massimo Moletti






















