RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – “Era il 1990 stagione d’oro per l’Italia ancora in piena prima Repubblica.
L’annata 1989/90 parte con un Milan campione d’Europa e Inter campione d’Italia.
La Juve si affida e spera in un non più giovanissimo siciliano.
Porterà i frutti sperati in quelle primavera di scuola con la felicità per una lattina di bibita fresca e le urla dopo la Coppa Italia e coppa UEFA. Una squadra tornava a vincere e la voglia di vedere il Totò in nazionale era grande.
L’annata dei Totò, Cotugno per vittoria Euro festival, Cascio nel cinema Oscar e lui con gli occhi spiritati. La sua vita sta in un ascensore sempre in salita in quella mitica annata.
Entra al posto di Carnevale perché ogni goal vale. Lui piccolo sovrasta i colossi austriaci.
Poi un crescendo siciliano di urla e gioia. Notti magiche e lui il goal lo trovava sempre.
Era il riscatto del sud e di tutta una popolazione di ottimi professionisti che aspettano il loro momento. Il treno era passato e lui era salito. Il suo momento di gloria era arrivato.
Pure Baggio aveva dovuto dare il secondo appoggio al grande Totò.
Viveva un momento magico e noi con lui eravamo uniti nel tricolore e nell’azzurro Savoia della nazionale
Un grido ; goal ! Le telecronache di Bruno Pizzul e la Rai con la piccola concorrenza di Telemontecarlo
Un altro calcio fatto di schedina e radioline e piccole TV !!!La gente in piazza con un’unica bandiera
Felice di tifare azzurri.
Il Paese si fermava per vedere un mondiale in casa dove finalmente giocavamo d’attacco. Ogni suo goal era un’emozione perché era grandissimo pure nelle esultanze. Una stella che portò al bronzo con il titolo di capocannoniere.
Il secondo posto al pallone d’oro. Lui aveva accarezzato il suo sogno fino alla fine
Le notti magiche rivivono solo nei nostri ricordi. Quando la nazionale era un punto di arrivo e non un disturbo.
Quando c’era l’abbondanza e la scelta tra fenomeni. Un uomo che per un anno è stato il migliore di tutti
Vestì anche la maglia neroazzurra prima di andare in Giappone.
Un uomo vero forse troppo sincero. Forse troppo normale come noi.
Diventiamo gelosi dopo la felicità per uno di noi. Ma le sue notti magiche saranno sempre nei cuori di tutti noi diversamente giovani.
Le favole diventano immortali perché vengono tramandate. Perché è bello credere ai sogni.
Non accettare mai la triste realtà. Vivi nei sogni perché ogni tanto si avverano.
Ha lasciato un ricordo felice e di certo sincero come il grande Totò …Schillaci
Morto il corpo ma risorto il mito infinito”.