RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – “Egregio Direttore, la notizia di un genitore chiamato a punire il professore cattivo mi riporta in mente tante storie. Certo è un mondo capovolto dove l’educatore diventa allievo e con qualche sano ceffone riportato all’ordine come nel Principe e il povero… I ruoli si invertono ma i fattori non cambiano.
Ai tempi miei forse era troppo esagerata la reverenza quasi sudditanza a sopportare ogni istanza della classe docenti. Compasso non idoneo buttato dalla finestra per educare tutta la classe!
Non mancavano scene di pubblica umiliazione e processo con una giuria non parlante. Molti insegnanti andavano pesanti con le mani. Forse una entrata in scena di un super eroe mi avrebbe fatto assai piacere
Perché la via di mezzo non esiste ; o bullo o vittima del bullismo pure i professori maestri Eterne promesse nelle scuole o per gli istituti che cadono a pezzi
Certo qualcosa è stato fatto ma non può essere consono con uno stipendio minimo della classe insegnante che prima integrava con ripetizioni
Resta il fatto che troppo spesso succedo fatti in luoghi dove lasciamo il nostro figlio in mano all’educatore. Ma mi domando ! In un mondo sempre pieno di telecamere non si può mettere degli occhi per vedere il comportamento! Io curo gli alunni ma chi cura il professore ?
La produttività scolastica ? Come si calcola ?
Certo la nostra nazione è provinciale e si basa su pesi e misure locali almeno nel peso dei valori; una realtà che può essere fatta rispettare quasi imposta a valore con popolazioni mansuete e succubi.
Molto spesso in passato degli insegnanti avevano mani e modo pesanti ma i forestieri e i nullatenenti ne erano esenti ..Dopo tempo e denti passati si sono abituati a colpire solo il povero imputato senza difesa. Ecco !!! Ormai la platea si è allargata e non più tutelata. Una selezione migliore passa solo da uno stipendio più ampio.
Tante promesse tutte non mantenute verso una scuola dove diamo troppi compiti e vogliamo mettere troppo il becco …Come a San Remo dove le promesse non sono mai mantenute.
San Remo è come la scuola prima c’erano le belle canzoni che restavano in eterno come i ricordi tra i banchi. Oggi tra spaccio, botte e ceffoni devi stare attento che non ti faranno addosso degli infissi.
Non chiedere mai se è meglio San Remo o la scuola. Non chiedere mai se ricordo qualcosa.
Un tempo e forse era meglio ci si confidava e si riportava alle autorità …Oggi magari la scena del ceffone e chiusura in bagno del professore è stata in diretta social per educare gli altri…prof. Mah!”
Di Massimo Moletti