Faccia da Professore …ciao Prof !!!

Il Duca di Saronno saluta alla sua maniera il prof. Aina passato a miglior vita. Un saluto che diventa anche l'occasione per fare il punto sulla vita che scorre inesorabile e come il tempo delle Bmx sia sempre più lontano...

Cosa c’è in quei wurstel coi chiodi che hanno ucciso il cane eroe Bruno

"Nell’ignobile canicidio di Bruno ci sono tutte le contraddizioni feroci dell’animo umano, gli opposti tra ciò che è e ciò che dovrebbe essere. Bruno...

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO CERANO – “Egregio Direttore, quando un insegnante passa a miglior vita vuol dire che lascia una platea di ex giovani orfani. Ma soprattutto quando vedi il suo nome sul muro delle affissioni mortuali vuol dire che hai passato quasi le migliori primavere.

La stagione delle medie inferiori è la formazione del carattere e un professore può fare molto in bene e nel ricordo di quel periodo di tre anni. Erano gli anni dove quando entrava in classe dovevamo alzarci in piedi.

Buon giorno professore! Questo era il saluto dato a tutta la classe docenti anche a chi non era il tuo insegnante. Il rispetto e la stima semplice erano all’ordine del giorno perché stavamo diventando uomini ma prima di tutto eravamo da educare.

Passa il tempo ma le corse per arrivare puntuale a scuola con la mia BMX non le dimenticherò mai
Ero molto magro. Ricordo ancora la staffetta del mio grande recupero con testimone.

Un trionfo di applausi in quel periodo della tua vita è tutto quello che vuoi perché il tuo mondo è interamente lì. Il professore Aina non era il mio insegnante ma in quel mitico giorno mi disse; che recupero … complimenti. Era ceranese d’origine e conosciuto da tutti …

Educazione artistica era la sua materia e nel suo arrivare a scuola non vedevi un uomo recarsi sul posto di lavoro. Era una corsa di gioia e felicità perché si vedeva benissimo il suo sole nell’entrare nella sua aula.

Quanti disegni e colori pensando ma avessi lui come Prof. Ma in quegli anni non si poteva chiamare così Le prime sigarette fumate di paura e di nascosto nel bagno o dietro la palestra adiacente alla scuola.
Fumi……Moletti….???? Mannaggia …i miei fratelli l’avevano avuto come docente e conosceva i miei genitori.

Paura ….sono fregato …non riuscivo a vincere più al giochino del calcio e flipper …Passano lenti i giorni delle medie in quel eterno attendere. Eravamo presi da sembrare più grandi e maturi.

Le prime barbe …i primi peli…ho fatto la barba. In un ambiente chiuso come la scuola gira voce.
Avevo già il mio rasoio e profumo d’intesa. Le sue battute me le ricordo ancora.

“Te taiattt col purrrrooo….” Un giorno che era un po’ pieno di tagli ….alla faccia.
Avevo sbagliato la misura della lama. “Te niaaaa in tal prufummm” quando esageravo con il profumo
Perché quella scuola era una grande famiglia e ogni prof era il tuo. Ore libere e supplenze occasionali.

Il tempo passa ma di quei pomeriggi felici con il timore dell’interrogazione e compito in classe.
I trionfi alla sufficienza come una coppa del mondo. Quando muore un professore muore pure una parte di noi perché ci fa capire di avere quasi vissuto mezzo secolo su questa terra.

Quel giorno ai giochi sportivi ero il figlio del vento. Lui non disse mai ai miei genitori della passione delle bionde. Però nel complimentarsi, ‘te fuma più te va trop fort’.

Non chiedere mai se uno è stato il tuo professore, ma ricorda quello che ti ha insegnato magari anche in ore di supplenza. Ciao Prof”.

■ Prima Pagina

Ultim'ora

Altre Storie

Pubblicità

Ultim'ora nazionali

Altre Storie

Pubblicità

contenuti dei partner