Faccia da Iacchetti. Quando si esce fuori dal vaso

"Un uomo può fare quello che vuole, ma la sua veemenza nel parlare non combacia più col personaggio artistico. Un attore deve recitare i ruoli non essere un personaggio".

Faccia da specchio in un Paese di mele bacate. A cura di Max Moletti

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO - "Egregio Direttore, sono passati trent’anni da quando una macchina, in giro per il mio paese, gridava: «Cerano sta morendo!» Ma...

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – “Egregio Direttore, ho sempre avuto un grande affetto per Enzino Iacchetti Vedevo un uomo che cercava di fare ridere e molto spesso ci riusciva. Non vogliono entrare nelle sue doti e tecniche, ma il risultato era buono. La prima volta l’ho visto nell’antologica serie anni ’80 Don Tonino. Dove vestiva il giubbotto di pelle di un disperato e trasgressivo batterista rock. Un’interpretazione a pennello su di lui.

L’aria stralunata e simpatica da finto duro era un marchio di fabbrica portato avanti nel tempo.
Ottima spalla trovò la piena consacrazione nella trasmissione ‘Striscia La Notizia’; una irriverenza simil seria e vincente. Una battuta non pronta ma preparata ad effetto. Un artista con i suoi alti e bassi, magari, con difficoltà ad affermarsi. Storie d’amore con bellissime donne giovani, ma in questo sono fatti suoi.

Comunque, un personaggio che era riuscito ad entrare nel cuore di tutti perché parlava a tutti.
Una comicità garbata e sempre educata ad effetto lento ma costante. Perché ultimamente è diventato un aspirante ‘influencer’ schierato. Un uomo può fare quello che vuole, ma la sua veemenza nel parlare non combacia più col personaggio artistico. Un attore deve recitare i ruoli non essere un personaggio.

Sicuramente può avere delle idee e, forse, la popolarità può essere usata per i diritti civili e battaglie sociali. Comunque, ultimamente, mi sembra più un politico o un capopopolo rivoluzionario.

Lui potrà dirmi; pensa ai baffi tuoi. Ma la sua presa di posizione e il suo tono molto aggressivo e forte nell’esprimere il concetto determina tre cose.

1) La prima che non c’è più ironia ed imparzialità nello spettacolo;
2) Secondo il clima è diventato pesante pesante se pure un uomo spensierato e tranquillo come Enzino usa certi termine;
3) La terza; spero di sbagliarmi.

Marcare il territorio e farsi vedere come sempre dalla parte giusta. Forse, danno bene perché molte opportunità le ho perse per la mia propensione di stare o fare evincere di essere dalla parte sbagliata. Ma sono credibile? Se parlo di cose serie? Si! Se uno vuole fregarti il posto.

Spero che non sia questo il motivo di un eccessivo schieramento con parole e gesti molto forti di tanti artisti. Vengo lì e ti dò un pugno.

Sembra uno ‘scheck’ anni ’80 forse pure ’90. Come la paura di oggi di perdere la scena”.

A cura di Max Moletti

■ Prima Pagina

Ultim'ora

Altre Storie

Pubblicità

Ultim'ora nazionali

Altre Storie

Pubblicità

contenuti dei partner