RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – “Egregio Direttore, il potere. È l’unica cosa che conta ? Il bene del Paese viene a galla solo quando stai all’opposizione? Nella prima Repubblica governavano a tempo ; ci vuole stabilità. Il popolo si lamenta molto spesso a vanvera. Il tema della politica è il servizio o il contorno.
Primo, secondo sempre presentare il conto. Ogni sospiro può essere l’ ultimo perché siamo maggioritari ma sempre con il cuore proporzionale. La speranza è l’ultima a morire nel ribaltone… La nostra costituzione è così, guai a cambiarla…. è sacra.
Bisogna iniziare a prendere i ragazzi o alunni e metterli di fronte alle loro colpe e diversità.
Partiamo dal fatto che hanno governato tutti e due ; capoclasse. Forse uno di più magari senza votazioni palesi ma ha avuto un decennio. In alcune zone del Paese governa ininterrottamente da anni forse da secoli.
I due ragazzi litigano ma perché ??? Per il potere o governo ?? Mai su idee. Forse gli attacchi personali facilitano la propaganda ma incendiano la classe. Cambiano gli attori ma il copione è sempre lo stesso; offese e accuse. Non ci siamo mossi o siamo ritornati al 1948 !!! Il mondo semplice delle accuse; la gente partecipa come a una partita di briscola al circolo; suggerisce le carte e viene ascoltata.
Anzi i giocatori giocano le carte …dei loro supporter. Bisogna tenere unito il proprio pubblico perché non ti lascerà mai e ti aiuta … Termini semplici: odio, litigio e offesa
Con le idee perdi consensi e parenti ; non tutti le capiscono queste cose.
Non c’è peggior politico di chi vuole fare sentire il popolo cittadino. Perché nessuno politico può vivere senza gli slogan … I comizi sono lunghi e non trasportabili al bar o sul web
Il clima è troppo caldo in un paese dove neanche più la nazionale pardon ricreazione unisce
Divisi su tutto e uniti sul farsi la guerra. Dimissioni!!! Ma mai votazioni da una parte. Votazioni e dimissioni perché gli accordi sono difficili dall’altra. Ora si prepara una campagna elettorale già scritta. Molti voti sono blindati e non liberi di idee.
Per questo bisogna tenere uniti: l’odio è un grande collante. Purtroppo, molto spesso incendia e può provocare danni molto seri. Una voce dovrebbe fare l’arbitro ma purtroppo non puoi punire tutti allo stesso modo. Il clima politico è questo dal piccolo comune fino ai ‘capi’ del mondo.
Tre regole: il nemico è sempre nel torto e deve essere abbattuto. Non si può cambiare mai idea anche perché non si hanno idee ma solo sacre condizioni. Bisogna stare sempre da una parte e non perdere mai la bussola …del rancore. Non chiedere mai se sei nel giusto. Non ripetere mai le parole giuste.
Molto spesso la storia si ripete ma nessuno se ne accorge perché non viene studiata.
Troppa fatica meglio essere sempre su quella linea e non cercar di cadere”.
Massimo Moletti
(nella foto: Era il 16 marzo 1993. La foto del famoso cappio in parlamento: a sventolarlo fu il comasco Leoni Orsenigo)