RICEVIAMO PUBBLICHIAMO – “Egregio Direttore,
Una vita per la musica. Lui andava dove c’era musica. Portava tutti noi dentro la musica,
perché la sua vita era fare musica. Un uomo simpatico, affidabile. Avevamo imparato a conoscerlo: era pittoresco, con quella barba che non nascondeva mai il suo sorriso coinvolgente.
I Sanremo mitici degli anni ’90, poi altri festival, tante collaborazioni, tanti brani arrangiati. Aveva prestato la sua professionalità a tutti: allo Zecchino d’Oro, in molte trasmissioni TV.
Non usciva mai dal suo ruolo, non faceva mai pesare il suo bagaglio d’esperienza. Donava a tutti la sua passione per l’arte. Un maestro d’orchestra “vecchio stampo”, ma con una luce rivolta al futuro.
Anni fa volevo proporgli un format TV — un talent dedicato alle orchestre: lui, grande tra i grandi, insieme a giovani musicisti. Ma la timidezza, e forse un po’ di sconforto per un ambiente chiuso, mi trattennero.
Eppure, credo che sarebbe stato il migliore per creare un ponte tra il grande pubblico e la magia della composizione d’insieme, dove le nostre eccellenze spesso brillano ma restano dietro le quinte.
Non ha mai cercato il successo come fine, né di diventare un influencer dei nuovi media. Lui era il Maestro, e basta. La sua passione era la sua vita, la sua musica. Lascia un mare di ricordi e un oceano di note sul pentagramma della sua esistenza. Scale e chiavi di un mistero sonoro che lui sapeva mettere nel cielo della nostra vita.
Il miglior ricordo sarà continuare a portare avanti il suo stile gentile e simpatico. La sua figura resterà indimenticabile, perché unica nell’aspetto e nello spirito. La musica non si fermerà mai se daremo spazio all’estro e alla fantasia. Uomini come lui vivono di pane, musica e qualche bicchiere di vino, di gioia.
L’arte può essere bella e fatta bene, ma deve essere trasmessa con coinvolgimento contagioso.
Così era lui: un uomo e un maestro.
Ciao Beppe! Siamo invecchiati insieme, come la tua barba, da corvina a bianca, senza mai perdere la tua classe purissima.
Un simbolo di un Paese che ha talento, gioia e semplicità. Facile dire che ora suonerai con l’orchestra degli angeli, perché, qui sulla terra, hai fatto cantare i nostri cuori”.
Massimo Moletti





















