Le immagini della terra di Romagna sommersa dall’acqua mi riportano al lontano 1994 quando con la scuola superiore dell’istituto di Romentino ero andato a dare un piccolo aiuto alla popolazione della città di Alessandria…
Un colpo al cuore e attacco di panico e tristezza. Ma io come avrei reagito? Una città devastata e sommersa dal fango. Una tragedia enorme che rivedo in questi giorni sugli schermi della tv e tablet…Io non so se avrei la forza di rialzarmi e ricominciare. Perdere tutto o quasi e pure affetti e gatti in questa tragedia. Il 1994 è quasi a tre decenni ma queste brutte cose erano successe anche anni prima.
Non voglio sapere di chi è la colpa è fare dello sciacallaggio mentale o elettorale. Le facce da emergenza dovrebbero, passata questa situazione, iniziare a fare un serio e
preventivo piano.
Il cambio climatico? Sarà un aggravante ma vedendo la storia (poco studiata) queste tragedie sono avvenute nel corso degli anni a ripetizione.
Dopo l’emergenza bisogna agire, ma non solo col taglio del nastro perché molto spesso le cose che servono di più non sono visibili dopo la loro messa in opera.
A tutti i politici e amministratori rivolgo una domanda:’A cosa serve fare un castello e festa per poi farlo sommergere dalle acque? Forse meglio fare
le fondamenta, non saranno visibili ma potranno aiutare se non a scongiurare almeno a limitare queste calamità’.
Una cosa che ricordo bene di quei tre giorni alessandrini …erano gli sciacalli che rubavano anche piccole cose: anche la mia pala sparita.
Ecco in queste situazioni non comportiamoci come quelle bestie perché poi tirano fuori il brutto dell’uomo.
Io li presi a palate… Forse è anche per questo che me l’hanno fatta sparire….