ROBECCO – La rivoluzione di Matteo Salvini, che ha portato la Lega dal rischio marginalizzazione (ossia il 4%) alla centralità nel sistema politico italiano ed europeo (e al 36.7% nel sondaggio di sabato sul Corriere), ha diversi volti e molte spiegazioni. Una delle quali è senza dubbio il sorriso gentile e la bella presenza, corroborata da una già solida esperienza politica ed amministrativa, di Isabella Tovaglieri, 32 anni, avvocato con laurea al massimo dei voti, vicesindaco ed assessore all’Urbanistica di Busto Arsizio. Nipote (lo sapevano in pochi) del sindaco De Bernardi, primo cittadino di Robecco oltre mezzo secolo fa.
Ed è proprio a Robecco, nel caldo e assolato pomeriggio pre pasquale, che incontriamo Isabella. Abito blu, camicia bianca, occhiali scuri, un’eleganza non affettata, una capacità non comune (per la sua età) di intrattenere colloqui e rapporti personali, le evidenti ‘stimmate’ dell’essere figlia (e nipote) di quella generazione lombarda che ha basato il proprio successo sulla cultura del fare.
Nobili genere natus, per certi versi, Isabella Tovaglieri è ora la portabandiera (lei, che di rivoluzionario parrebbe avere ben poco) dell’anima più movimentista della Lega, ossia il già Movimento Giovani Padani (ora Lega Giovani: consiglio di comunicazione, cambiate nome ragazzi, questo fa schifo), di cui è una fiera espressione.
Ed infatti, lo ripeterà spesso durante l’intervista, la sua è una candidatura corale: i giovani del Carroccio sono la sua spina dorsale, lo dimostra il fatto che la sua squadra è composta interamente da dirigenti e militanti del MGP.
Per spingere Isabella Tovaglieri, unica candidata del Varesotto alle elezioni europee del 26 maggio, nei giorni scorsi a Busto sono arrivati anche il ministro dell’Istruzione Bussetti, il vice-ministro allo Sviluppo Economico Dario Galli, il deputato Leonardo Tarantino e il suo collega, commissario della Lega del Varesotto, Matteo Bianchi. C’era anche Matteo Salvini, ritratto nella sua classica posa col dito puntato verso chi guarda, nel manifesto dietro le spalle della candidata bustocca.
Insomma, lo avete capito: Isabella Tovaglieri per staccare un biglietto di sola andata per Bruxelles. E lo fa con una grande forza: è uno dei pochi politici che ha l’intelligenza di parlare apertamente dei propri limiti.
D. Parlaci di te, Isabella. Quando nasce la tua storia politica?
R Guarda, a 9 anni- nel 1996- ero sul Po. La passione politica l’ho ereditata dal nonno, in famiglia. Mi sono iscritta al partito nel 2013, ho iniziato a fare politica dopo la laurea in Legge.
D Cosa vuol dire essere vicesindaco di Busto, una delle città più importanti di Lombardia?
R E’ motivo di grande orgoglio. Ho una delega complessa e che nessuno voleva, l’Urbanistica. Diciamo che io sono sempre stata brava a studiare, quindi ho cercato di applicarmi..
D Insomma, a scuola eri una secchiona.. Ma almeno i compiti agli altri li passavi?
R Si certo, passavo tutto (ride, nda)
D Cosa possono dare le donne impegnate in politica più degli uomini?
R Guarda, il tema delle quote rosa non mi appartiene, vengo da Busto dove c’è cultura imprenditoriale. Se una donna è capace deve potere avere le stesse opportunità di un uomo, tutto qui. Certo, la Lega mi dato molte opportunità, che poi però dobbiamo meritarci. Mi piace e mi riconosco nella cultura del merito. C’è in molte donne una voglia rivalsa, io penso si debba partire dallo stesso punto, senza discriminazioni.
D Tu sei una diretta espressione dei giovani leghisti. Parlaci di loro, e di cosa significa militare in un movimento di ragazzi e ragazze
R Sai, io ho fatto militanza e banchetti con la Lega al 4% ed ora: l’evoluzione l’ho vista, e bene. Matteo Salvini è stato straordinario nel riportare il partito al massimo del consenso e oltre. La nostra forza è quella di essere una famiglia, un gruppo saldo di amici ed amiche. Noi abbiamo un sogno che ci lega..
D Qual è il sogno?
R Anche se siamo cambiati l’obiettivo è sempre il medesimo: vogliamo dare libertà alla nostra terra, vogliamo l’autonomia per la Lombardia e gli enti locali, a partire dai Comuni. E lo dico da amministratrice. Oggi governare è molto difficile, serve una svolta radicale e dobbiamo liberare le risorse troppo spesso vincolate.
D Perché Matteo Salvini ha un consenso così alto?
R Perché è una persona che abbatte gli steccati e ricostruisce la fiducia tra cittadini e politica, che per troppo tempo sono stati scissi. Di certo la sua grande esperienza, gli anni e anni spesi in politica sono determinanti.
D La candidatura alle Europee come nasce?
R Non l’ho chiesta io, mi è stata proposta. E ci ho pensato molto, perché conosco i miei limiti: sono un amministratore locale, il Parlamento Europeo è un campionato che non ho mai giocato. Ma siccome vince la squadra, e alle mie spalle c’è un movimento forte, ho deciso di accettare.
D E’ un momento difficile per voi giovani, tu sei convinta che l’Europa possa fare qualcosa per ragazzi e ragazze che vedono un futuro incerto?
R L’Europa può fare molto e noi possiamo fare molto per l’Europa. Di certo è svilente che le menti più brillanti italiane siano attualmente fuori dall’Italia: non dobbiamo rassegnarci e votare, sento molto il fatto di essere espressione di un territorio che cercherò di servire al meglio, se eletta.
D Quali sono i tre ambiti su cui vorresti lavorare, se andassi a Bruxelles?
R Per quanto riguarda Varese direi il distretto aerospaziale, una eccellenza internazionale. La sburocratizzazione, per agevolare le opere pubbliche e le infrastrutture. E poi ovviamente politiche attive per i più giovani.
D Quali sono i tuoi principali difetti?
R Sono sempre molto esigente con gli altri e me stessa, ho un carattere molto particolare, a volte difficile da sopportare, e poi mi dicono che sono impulsiva..
D I pregi?
R Cerco sempre di dare il massimo, di non tradire le attese, la passione e l’entusiasmo.
Segnatevi questo nome: Tovaglieri. A Bruxelles ci arriverà. E di corsa.
Fab. Pro.