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Est Ticino/Salute: “Si può dare di più”

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MAGENTA – Un nuovo confronto, un nuovo contributo per fare crescere la Sanità nel territorio dell’est Ticino. Giovedì scorso, al centro studi Kennedy è proseguita l’attività di approfondimento e analisi attorno agli ospedali del nostro territorio dopo il convegno di metà dicembre. Al tavolo con Ambrogio Colombo ‘Presidentissimo’ del Kennedy, Giuseppe Imbalzano ex DG della vecchia ASL territoriale,  Rodolfo Vialba vecchio sindacalista esperto in tematiche socio sanitarie e Renzo Bassi caporedattore della rivista de ‘I Quaderni del Ticino’. In sala alcuni amministratori locali, a partire dal sindaco di Magenta Marco Invernizzi con l’Assessore ai Servizi Sociali Simone Lonati, quindi, Gianni Pioltini primo cittadino di Albairate. E poi ancora ex medici come il dottor Francesco Pianetti, quindi, Antonio Simondo oggi esponente di Sinistra Italiana per l’est Ticino e Marisa Sestagalli ex presidente della RSA Don Cuni del Magentino.  “Vogliamo rilanciare il protagonismo dei sindaci – ha detto Colombo – che sono stati a lungo estromessi dalla partita socio sanitaria assistenziale nel nostro territorio. E’ per questo che abbiamo distribuito 800 questionari tra gli amministratori dei 50 comuni della nostra zona”. Imbalzano ha quindi fatto un po’ di ‘cronistoria’ ricordando che l’ultima programmazione regionale data 1970. “Dopodiché ognuno è andato per la sua strada – ha denunciato – addirittura, ogni territorio si è mosso in modo del tutto indipendente”. “Il nostro territorio dal 1997 ad oggi ha perso più di 15 mila posti letto. C’è stato un travaso verso il privato importante” ha detto ancora Imbalzano. Che ha poi rimarcato come su questo versante ci sia stato un cambio di prospettiva radicale. “Oggi quando diciamo Milano pensiamo al San Raffaele come eccellenza. Idem dicasi per Roma dove il riferimento è il policlinico Gemelli altra struttura privata. Ma questo non va bene”. Così come non andrebbe bene il modello che si sta sempre più affermando: “Al San Raffaele negli ultimi anni siamo passati da 34 mila ricoveri anno a 62 mila ricoveri. Ma soprattutto i giorni di degenza media si sono più che dimezzati dato che oggi siamo scesi a 8”.  Da Milano per giungere al nostro territorio dove la ‘patata bollente’ in materia di sanità continua ad essere rappresentata dalla chiusura notturna del Pronto Soccorso di Abbiategrasso. “Per la terza volta consecutiva l’assessore al Welfare Gallera ci ha letteralmente rimbalzati – ha detto Pioltini – su questa partita come sindaci siamo compatti. Noi vorremmo confrontarci, mentre lui ci manda il DG Lombardo. Vogliamo essere convocati ma soprattutto vogliamo capire. Non abbiamo posizioni preconcette. Ma per ora ogni dialogo ci è stato negato”.  A questo proposito, ha parlato di “documenti calati dall’alto” anche Elio Fontana, funzionario del Comune di Abbiategrasso. Preoccupazione sul futuro della Sanità nel nostro territorio è stata espressa anche nelle parole di Simondo  – “i Sindaci oggi assomigliano a dei dispersi quando si parla di Welfare. Non vengono considerati – e della Sestagalli: “C’è un sistema che funzionava ma che stanno smontando. Vedasi la fine che stanno facendo i consultori”.

F.V.

 

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