MARCALLO – ‘Il Vittorio era una colonna portante di Marcallo. Amava il suo paese, sentiva di appartenervi e ha dedicato per anni il suo tempo libero alla comunità che ha servito in modo disinteressato e gratuito. Con lui non esisteva la possibilità di dire no. Le cose si facevano, e basta’.
Le parole del sindaco Marina Roma hanno suggellato i funerali di Vittorio Garanzini, lo storico militante della Lega ed ex consigliere comunale morto nei giorni scorsi.
E per lui questa mattina, nella chiesa parrocchiale dei santi Nazaro e Celso, si sono ritrovati in tanti. Il sindaco assieme al marito Massimo Garavaglia, l’ex sindaco Massimo Olivares, il consigliere regionale Curzio Trezzani, Roberto Valenti, Ermanno Fusè e molti altri esponenti delle istituzioni.ù
Il sacerdote, nel corso dell’omelia, ha esortato a guardare oltre la morte, ‘perché nel messaggio cristiano dopo la morte c’è la vita eterna, c’è la speranza di Cristo. Vittorio è stato per anni una presenza, a volte persino ingombrante, ma di grande generosità’, ha ricordato il celebrante.
C’era soprattutto il paese, ai funerali del Vittorio. Quello stesso paese che più di mezzo secolo fa descrisse, magistralmente, Giovannino Guareschi.
“Ecco il paese, ecco il piccolo mondo di un mondo piccolo piantato in qualche parte dell’Italia del Nord. Là in quella fetta di terra grassa e piatta che sta tra il fiume e il monte, fra il Po e l’Appennino. Nebbia densa e gelata l’opprime d’inverno, d’estate un sole spietato picchia martellate furibonde sui cervelli della gente e qui tutto si esaspera. Qui le passioni politiche esplodono violente e la lotta è dura ma gli uomini rimangono sempre uomini e qui accadono cose che non possono accadere da nessun’altra parte“.
A buon rivederci, Vittorio. Perché gli uomini rimangono sempre uomini.
F.P.