Il consigliere Dem di Magenta si unisce alla decisione del parlamentare ed ex sindaco di Corbetta
MAGENTA – La decisione di diversi politici di calibro nazionale d’indire lo sciopero della fame per chiedere l’approvazione dello Ius Soli si propaga anche nel Magentino.
“Sciopero della fame? Si grazie!”, scrive su Facebook il consigliere Pd ed ex assessore di Magenta, Enzo Salvaggio.
Se non ho fatto male i calcoli la cittadinanza con lo #iussoli potrebbe essere attribuita a coloro che a Magenta sono nati a partire dal 2012 con famiglie che vivono qui stabilmente dallo stesso anno e a coloro che sono arrivati in Italia al massimo a 12 e hanno concluso almeno un ciclo scolastico. (http://www.ilpost.it/2017/06/16/ius-soli-italia/)
Non saprei indicare il numero a Magenta però credo che ciascuno di noi può leggere il #saldo demografico di quegli anni se chiude gli occhi può facilmente #immaginare il compagno di banco di una bimba italiana che è cresciuta accanto ad un bimbo straniero e che dal 2005 non solo hanno messo centimetri su centimetri ma hanno soprattutto creato legami forti e veri.
Perché oggi non dovremmo dare loro l’opportunità di essere ugualmente #italiani?
Solo per motivi di consenso politico?
Da domani (oggi, nda) da insegnante non mangerò per 48 ore pensando ai miei alunni e a quel banco doppio che non ha senso sia occupato solo da uno straniero e da un’italiana ma da due bimbi che crescono #insieme“.
Ieri era stato l’onorevole Francesco Prina ad annunciare che “questa legislatura si è contraddistinta per un impegno sui diritti senza precedenti, sullo Ius Soli assistiamo ad un dibattito surreale dove si antepongono ragioni di mero calcolo elettorale a quelle di migliaia di persone che attendono già da troppo tempo il riconoscimento della cittadinanza italiana; parliamo di persone nate, cresciute, che hanno frequentato le nostre scuole o che con il proprio lavoro contribuiscono alla crescita del Pil del nostro Paese”. Il deputato dell’Est Ticino Francesco Prina annuncia la sua adesione allo sciopero della fame promosso da oltre 900 insegnanti italiani e rilanciato solo pochi giorni fa dal Ministro Delrio, “il tempo passa e la legislatura volge al termine, per questo, insieme a molti colleghi parlamentari abbiamo scelto di aderire allo sciopero per chiedere la calendarizzazione della legge al Senato in tempi brevi e perché sul provvedimento il Governo ponga la questione di fiducia”, conclude Prina.