MILANO – “L’entrata in vigore del DPCM del 14 gennaio, che vieta la vendita con asporto a partire dalle ore 18, si è tradotta non solo in una situazione terribile per i bar ma anche in una ulteriore ingiustificata disparità di trattamento per la vendita di bevande alcoliche a discapito delle enoteche lombarde rispetto alla grande distribuzione nella quale è consentita di fatto la vendita di vino.”
Silvia Scurati, consigliere regionale della Lega, accusa il Governo Conte di aver danneggiato i piccoli esercizi commerciali e perfino negozi storici come le enoteche, con l’impatto anche sulla produzione vinicola lombarda.
“Le enoteche hanno avuto negli ultimi anni una forte espansione offrendo opportunità di lavoro a molti giovani, sotto la spinta di nuovi modelli di consumo che valorizzano la ricerca della qualità e del legame con il territorio, ha proseguito Scurati.
“Va ricordato che la Lombardia è una delle Regioni dove la produzione vinicola ha mostrato negli ultimi anni uno sviluppo costante, determinato dalla crescente attenzione sui vini di qualità a denominazione di qualità, grazie a 5 Docg, 21 Doc, e da una graduale sostituzione di vini da tavola con vini IGT. Prodotti di qualità in gran parte venduti attraverso i canali di distribuzione delle enoteche.” Scurati conclude ricordando come le superfici vitate in Lombardia siano cresciute secondo ISTAT da 21580 a 22090 ettari tra il 2018 e il 2019, quindi +2.4%.
“In gioco non c’è solo il calo di fatturato di singoli negozi ma di un intero comparto produttivo come giustamente contestato al Governo dai parlamentari del Carroccio Andrea Dara e Guido Guidesi, quest’ultimo ora assessore Lombardo alle attività produttive, che ringrazio per essersi fatti subito portavoce di questa e di tutte le categorie danneggiate dal Governo”.