Alcuni partiti “stanno monopolizzando gli spazi televisivi, è uno scempio. La democrazia è parità di accesso. Inizierò uno sciopero della fame se le regole dei talk elettorali dovessero essere disattese”. Lo dice in un’intervista a ‘Qn’ Clemente Mastella, leader di Noi di Centro, che ricorda di aver già fatto lo sciopero della fame “in una vertenza con la Margherita, se non ricordo male nel 2001, per un riparto di fondi”.
Ora “in una campagna elettorale già così difficile e faticosa per i piccoli partiti, si aggiunge lo sgambetto dei talk televisivi. È la fine della democrazia. Ecco perché la mia minaccia non è una farsa, ma è vera”. Non si tratta “di fare il duello a due o il confronto a quattro. Si tratta di garantire a tutti una competizione trasparente – sottolinea – bisogna rispettare le regole. Mi rendo conto che il duello Letta-Meloni sia intrigante dal punto di vista giornalistico, ma la democrazia ha il suo recinto e non si può abbattere”. Mastella ha chiesto all’AgCom “di vigilare e di far rispettare la normativa. Credo che vada dato uno spazio che ognuno gioca a modo suo. Letta se lo vuole impiegare nell’uno contro uno con la Meloni? Libero di farlo. Ma date anche a me lo stesso tempo televisivo, in un orario decente”. Di questa prima fase di campagna elettorale, l’ex ministro ha un’impressione “pessima, forse era meglio avere un governo balneare – commenta – stiamo pagando la sciocchezza politica di Di Maio che avrebbe dovuto aspettare ottobre, non avendo i numeri per garantire la continuità di Draghi. E votiamo quando circola ancora il Covid, mentre le amministrative 2021 le spostammo di mesi per consentire ai candidati sindaco di organizzare la campagna elettorale”. Se mancheranno i numeri, infine, per Mastella è “più probabile un accordo tra Lega e M5S che uno tra Terzo polo e centrodestra”