CASSINETTA- MILANO “La sfida che abbiamo davanti ci pone di fronte ad una grande responsabilità: dare agli italiani quel luogo politico di cui si sentono orfani da troppo tempo.
Il luogo dove sognare le utopie concrete per la conversione ecologica di cui parlava Alex Langer, il luogo dove sognare il cambiamento culturale di cui parlava Antonio Gramsci, il luogo dove respirare il fresco profumo di libertà di cui parlava Paolo Borsellino, il luogo dove è la giustizia sociale ad orientare tutto e non il profitto di pochi privilegiati”.
Davanti al Tribunale di Milano, in una calda domenica deserta di agosto, Domenico Finiguerra ha consegnato ieri le firme necessarie alla presentazione dei candidati di Unione Popolare, la lista nazionale capeggiata dall’ex sindaco di Napoli De Magistris all’interno della quale il sindaco di Cassinetta si candida al Senato, come capolista, nella circoscrizione plurinominale Lombardia 2 (Milano, Pavia e Lodi).
Lo fa lanciando nomi ed immagini evocativi, a partire da Alex Langer, eurodeputato dei Verdi che si tolse la vita ma che negli anni Ottanta e Novanta lanciò nuove sintesi; di Antonio Gramsci, l’intellettuale comunista che ridefinì il concetto di organicismo culturale e politico; e di Paolo Borsellino, storicamente legato all’Msi Dn, di cui fu candidato alla Presidenza della Repubblica nel 1992, pochi mesi prima di essere ucciso.
Per Finiguerra si tratta della terza candidatura verso i piani alti della politica: le due precedenti furono alle Europee nel 2014 e nel 2019, quando si candidò con Europa Verde. Ed ora che i Verdi italiani si riaffacciano al Parlamento dopo anni di assenza, con una lista Verdi-Sinistra Italiana che punta a superare lo sbarramento del 3% e l’alleanza col Pd, Finiguerra fa un passo di lato e vira a sinistra, in un cartello elettorale sostenuto (tra gli altri) da Rifondazione Comunista, ben lontana dai fasti e dalle percentuali di Fausto Bertinotti.
“Traguardo raggiunto anzi doppiato, una montagna di firme per l’Unione Popolare con de Magistris. Ce l’abbiamo fatta. Oggi e domani saranno presentate le liste dell’Unione Popolare con de Magistris nei collegi di tutta Italia. In Abruzzo abbiamo raccolto più del doppio delle firme necessarie. E’ segnale importante: fuori dal Palazzo c’è una politica pulita che non viene raccontata dai media nazionali”. Così ha infatti dichiarato ieri Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, in una conferenza stampa all’Aquila nella sede della corte di appello, dopo aver presentato le liste di Unione popolare con de Magistris.
28 anni dopo l’elezione in Consiglio comunale ad Abbiategrasso con l’allora Pds, prima giunta Ceretti, 1994, Finiguerra è ancora in corsa. La missione pare impossibile (nessun sondaggio dà UP sopra l’1%, ben lontano quindi dalla soglia di sbarramento del 3), ma i sondaggi sono virtuali mentre i voti vanno dati in maniera reale, pertanto tutto può succedere. Anche perché, se pure UP superasse il 3%, bisognerebbe vedere dove saranno eletti i suoi eventuali rappresentanti, posto che Lombardia e Lazio eleggono più parlamentari di tutti, anche dopo il taglio del 40%.
Lontano da grandi partiti o città come Abbiategrasso, dove ha sfiorato l’elezione a sindaco nel 2017, Finiguerra sembra insomma dare il proprio meglio. Adesso, tuttavia, l’ascesa a Palazzo Madama (sede del Senato) appare come nella celebre canzone, ‘it’s a long way to the top/if you wanna rock’n roll’. O se vuoi essere eletto..
F.P.