Duecento bovini lasciati in alpeggio: processato a Novara

E' un allevatore 78enne

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Avra’ il suo epilogo nell’aula del tribunale di Novara a fine aprile una vicenda che era balzata alla ribalta delle cronache nazionali alla fine di settembre del 2022. Poco meno di duecento animali, bovini e equini, erano stati abbandonati in un alpeggio sulle montagne biellesi, dove erano arrivati gia’ in condizioni estreme, e dove erano stati lasciati per settimane senza che nessuno le accudisse.

La situazione era stata denunciata da un gruppo di associazioni animaliste (Enpa, Italian Horse Protection, LAV, LNDC Animal Protection, Oipa, Progetto Islander e Vita da Cani) e dai volontari del Rifugio Miletta, nel novarese. Nell’alpeggio avevano trovato puledri di pochi mesi agonizzanti, vitelli denutriti e debilitati a tal punto da non reggersi sulla gambe, animali cosi’ magri da mostrare tutte le ossa dello scheletro, lasciati senza cibo e senza alcun riparo dal sole. Gli animali erano stati anche sottoposti a sequestro penale poi annullato per motivi formali. Inoltre, il sindaco del comune di Pettinengo, in provincia di Biella, sul cui territorio si trovava l’alpeggio, aveva emesso un’ordinanza per far si’ che le bestie venissero riportate a valle e ricoverate in una stalla, ma anche questo provvedimento era rimasto disatteso. Le associazioni si erano cosi’ rivolte alla procura di Biella e a tutte le altre istituzioni coinvolte – tra cui i carabinieri forestali, il ministero della Salute, la Regione Piemonte, l’Asl e i Comuni – chiedendo di organizzare con urgenza un intervento di recupero per riportare gli animali a valle, individuando una stalla in cui si possa effettuare il censimento, l’identificazione e fornire le necessarie cure veterinarie.

La Procura biellese aveva disposto il sequestro degli animali, ma per un problema tecnico il gip di Biella non aveva potuto far altro che dissequestrali e restituirli al proprietario: l’uomo, un allevatore di 78 anni abitante a Suno, era in realta’ il responsabile dell’incuria e dell’abbandono. Alla fine la procura ha disposto la citazione diretta a giudizio: rispondera’ dei maltrattamenti

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