“Due minuti di ritardo e resti fuori dalla classe”, protesta una mamma. La preside dell’Ipsia di Magenta replica

La mamma è di Robecco sul Naviglio e parla di una situazione che danneggia l'apprendimento degli studenti. Dall'altra parte, la preside, professoressa Pisoni, replica senza appello.

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Bastano due minuti di ritardo per essere lasciati dalla professoressa fuori dalla classe? E’ accaduto ad un ragazzo di Robecco sul Naviglio della quinta classe dell’Ipsia di Magenta. Due minuti di ritardo e resti fuori dalla classe. La mamma sbotta: “E’ successo a tanti ragazzi. Peccato che, in questo modo rimangano indietro con le lezioni. E poi è successo che si sono recati all’Iper a fare colazione, mentre io pensavo che mio figlio fosse in classe.

Penso che questo sistema debba essere rivisto”. La preside, professoressa Maria Grazia Pisoni, non usa mezzi termini: “La scuola deve anche educare al rispetto delle regole e all’organizzazione”. Quindi, se vivi a Robecco e ti devi trovare a scuola per le 8, basta che prendi il pullman prima e arriverai in orario. “Molti ragazzi, purtroppo, approfittano delle situazioni per rimanere fuori dalla classe e questo non è corretto – afferma – per poi trascorrere la prima ora all’Iper a fare colazione. Prima del covid c’era parecchia flessibilità tollerando ritardi fino a 8 e anche 10 minuti. E tutti aspettavano quei 10 minuti per entrare in clase”. La preside non parla soltanto della situazione specifica del ragazzo robecchese, ma di un andazzo generale.

“I ragazzi devono imparare a cavarsela da soli – aggiunge – Ci possono essere delle situazioni limite, ma nella maggior parte dei casi non è così. E’ arrivata da me, proprio oggi, la mamma di una ragazza chiedendomi il permesso permanente di uscita di 5 minuti prima per poter prendere il treno in orario. Ho chiesto dove abitasse la figlia, pensando vivesse a Milano. In realtà abita a Vittuone, paese che può essere raggiunto benissimo con il treno successivo che arriva pochi minuti dopo. Dicono che, arrivando all’ultimo minuto, rischiano di attraversare i binari? Insegniamo loro a non attraversar ei binari. I ragazzi oggi hanno tutto e pretendono di avere tutto. Non è così che funziona”.

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