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Dpcm Conte, condanna ad personam ‘per bar e ristoranti’: parla la FIPE

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MILANO “Un nuovo lockdown sarebbe l’ammissione di una gestione dissennata della pandemia di cui sarebbe responsabile innanzitutto il Governo. Se i protocolli anticontagio non hanno funzionato correttamente e’ perche’ non sono mancati i dovuti controlli”. Lo dichiara il presidente nazionale della Fapi (Federazione autonoma piccole imprese), Gino Sciotto.
   “Eppure, la categoria che in questi mesi ha messo in pratica tutte le dovute accortezze – spiega il leader della Fapi – sono stati baristi e ristoratori che hanno investito in sicurezza anche per la loro esposizione al pubblico che non gli consentiva di ignorare le regole. Ed il premier Conte per questo sarebbe intenzionato a premiarli firmando un Dpcm che li costringe ad un lockdown ad personam. La chiusura alle 18 di bar e ristoranti equivale alla morte di queste attivita’. Non si puo’ immaginare di fermare il contagio – sottolinea Sciotto – fermando l’economia e il lavoro. È una strategia che mette in ginocchio il Paese, che determinera’ ulteriori chiusure di attivita’ e accrescera’ i numeri della disoccupazione. Sarebbe corretto, invece, ribadire un appello alla responsabilita’ e al rispetto delle regole: utilizzo delle mascherine, mantenimento del distanziamento sociale e sanificazioni”, conclude.

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