“Dopo i fatti di Pavia la parola remigrazione non può più essere un tabù”

Netta la posizione della corretta Vannacci dopo l'arresto di un 17enne di Mortara accusato di propaganda jihadista

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“Dopo l’arresto nel Pavese di un diciassettenne accusato di propaganda jihadista e di possesso di manuali per la costruzione di ordigni, si impone una riflessione profonda e coraggiosa. Per Luca Sforzini, team leader Vannacci a Pavia e ispiratore della Legione del Castello, “non è più tempo di silenzi e ipocrisie: la parola remigrazione non può più essere considerata un tabù”.

«Quando episodi di radicalizzazione arrivano a coinvolgere minorenni cresciuti in Italia, dobbiamo avere l’onestà di dire che il modello dell’accoglienza illimitata e del buonismo di facciata è fallito — afferma Sforzini. — Remigrazione significa ripensare seriamente il rapporto tra ospitalità, integrazione e sicurezza nazionale. Non si tratta di discriminazione, ma di realismo politico e responsabilità sociale. Sia nei confonti degli Italiani da generazioni sia nei confronti degli immigrati ben integrati»

Sforzini precisa che la remigrazione non è sinonimo di espulsione, bensì di un percorso volontario o assistito di ritorno nei Paesi d’origine, inserito in una strategia equilibrata di cooperazione e rispetto reciproco sulla base di:

Accoglienza responsabile: l’Italia non può continuare a importare disagio sociale senza strumenti di integrazione reale.

Tutela della sicurezza: la prevenzione del rischio radicalizzazione passa anche da una gestione selettiva e consapevole dei flussi migratori.

Cooperazione internazionale: la remigrazione deve diventare un capitolo stabile delle relazioni tra Europa e Paesi d’origine, non un tabù ideologico.

«Le nostre comunità — conclude Sforzini — non devono aver paura delle parole, ma della realtà che si nasconde quando le si evita. Non possiamo nascondere la polvere sotto il tappeto. Parlare di remigrazione oggi significa difendere insieme identità, sicurezza e dignità umana.»

Con questo intervento, il Team Vannacci Pavia, in linea con la Legione del Castello, chiede che la politica nazionale e locale abbandoni i filtri del buonismo e apra finalmente un confronto serio, pragmatico e civile su una gestione moderna, sostenibile, razionale e non ideologica dell’immigrazione.

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