Donna uccisa da minori rom a Milano: ‘Quanto accaduto è inaccettabile’

Parlano Frassinetti e Vannacci

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“Il tragico omicidio stradale in cui ha perso la vita Cecilia De Astis, avvenuto a Milano nel quartiere Gratosoglio, ad opera di minorenni provenienti da un campo rom, riporta drammaticamente l’attenzione su una realtà purtroppo diffusa: ragazzi che vivono nell’illegalità, privi di regole e lontani dalla scuola. Come ha giustamente sottolineato il Ministro Valditara, ciò che è davvero ‘vergognoso’ è non fare nulla per impedire che bambini e adolescenti crescano nel degrado e nell’assenza di istruzione.

Con il decreto Caivano questo Governo è intervenuto per la prima volta in maniera decisa, prevedendo sanzioni severe per i genitori che non mandano i figli a scuola. I primi monitoraggi sulla sua applicazione hanno già evidenziato risultati molto positivi, confermando che la minaccia delle sanzioni funziona”. Lo dichiara la sottosegretaria all’Istruzione e al Merito, Paola Frassinetti (FdI).

“Per rendere pienamente efficace questa misura – sottolinea – è indispensabile che vengano rispettati scrupolosamente tutti i passaggi previsti: l’obbligo per le scuole di segnalare gli abbandoni, quello per i sindaci di ammonire le famiglie inadempienti e, se necessario, l’avvio dell’azione penale da parte della magistratura. Solo così potremo contrastare con fermezza l’abbandono scolastico e restituire a questi ragazzi un futuro fatto di legalità e opportunità”.

VANNACCI
“Quello che è accaduto a Milano è inaccettabile. Quattro minorenni, già noti per reati precedenti, investono e uccidono una donna innocente. E cosa succede? Vengono riaffidati alle stesse famiglie che, evidentemente, non hanno saputo (o voluto) educarli”. Così sui social il vicesegretario ed europarlamentare della Lega Roberto Vannacci.

“Non possiamo continuare a girarci dall’altra parte per paura di essere accusati di ‘pregiudizi’ – aggiunge -. La verità è che esistono nuclei familiari e contesti sociali in cui la criminalità viene tollerata, quando non addirittura incoraggiata.In questi casi i servizi sociali devono agire con decisione, senza giustificazioni e senza timori ideologici: quei bambini vanno tolti da un ambiente che li condanna a ripetere gli stessi reati e vanno messi in condizione di costruirsi un futuro diverso.Basta ipocrisie, basta buonismo.

Chi vive in Italia deve rispettare le leggi e assumersi le proprie responsabilità, altrimenti non può pretendere di far crescere i propri figli indisturbato, a spese della sicurezza di tutti”.

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