La morte di Cecilia De Astis, investita da quattro minorenni a bordo di un auto rubata e deceduta dopo l’incidente, scatena l’attacco del centrodestra contro rom, amministrazione milanese e Pd.
A dare la carica è il vicepremier e segretario della Lega Matteo Salvini che, poco dopo la morte della 71enne travolta dall’auto pirata, scrive sui social: “Campo rom da sgomberare subito, e poi radere al suolo, dopo anni di furti e violenze, pseudo ‘genitori’ da arrestare e patria potestà da annullare”. Poi aggiunge: “Sindaco Sala e sinistre, ci siete?”.L’attacco del ministro dà la stura a una bufera di critiche che ricadono sul sindaco di Milano e sul Pd, colpevoli secondo Lega e FdI di lassismo verso l’illegalità. “Hanno rubato un’auto e hanno travolto e ucciso una donna a Milano – scrive la Lega in una nota -: sono quattro, tutti hanno meno di 14 anni e le forze dell’ordine li hanno scovati in un campo rom di via Chiesa Rossa. Il Pd farà censurare la notizia come ha fatto per i manifesti della Lega sul Decreto sicurezza a Roma? Il campo rom è da sgomberare subito e i ‘genitori’ vanno puniti severamente: il sindaco Giuseppe Sala ha qualcosa da dire?”.
A stretto giro arriva la replica del primo cittadino: “Sulla morte di una persona in circostanze così terribili trovo vergognoso speculare, soprattutto da parte di alti rappresentanti del governo”. “Non ci sono dubbi che le famiglie dei ragazzi coinvolti devono rendere conto di quanto è successo – aggiunge Sala -. E su questo chiederemo la massima intransigenza”. Il sindaco di Milano entra nel merito dei campi e chiarisce che “il tavolo di coordinamento con le Forze dell’ordine è in Prefettura, organo periferico del Ministero degli Interni”. “Il Comune di Milano – prosegue – ha iniziato da anni e persegue tuttora una politica di superamento dei campi rom: le giunte di centrosinistra ne hanno chiusi 24 in 12 anni, dal 2013 al 2024. Le giunte di centrodestra, che adesso gridano, quando sono state al governo della città solo uno”. “Ignorare queste informazioni in maniera strumentale per farsi pubblicità, vuol dire prendere in giro i cittadini”, conclude Sala, mentre in suo appoggio, sempre via social, arriva il leader di Azione, Carlo Calenda, che a Salvini chiede perché non si sia rivolto al titolare dell’Interno, Matteo Piantedosi.