MILANO La sala della Scala ha più spettatori per serata di quanti ne avesse prima del Covid. E questa settimana ne è un esempio, con il sold out del recital di Maurizio Pollini di lunedì scorso, quello dei tre concerti della Filarmonica diretta da Daniel Barenboim del 15, 16 febbraio e di questa sera e l’attesissimo debutto di Paolo Conte in programma domenica, per cui i biglietti sono andati esauriti in un giorno.
In media, per ogni spettacolo il pubblico è aumentato dell’11% (anche se è minore il numero di alzate di sipario) e nel bilancio 2023 la previsione è che il margine di contribuzione artistica (cioè la differenza fra i ricavi generati dagli spettacoli e i costi fissi) sarà di 12,5 milioni, cioè il più alto di sempre. In sintesi quindi, ogni spettacolo della Scala rende più che in passato. Sono ad esempio già esauriti i biglietti per tutte e otto le recite della Bohème nello storico allestimento di Zeffirelli (che viene celebrato a cento anni dalla nascita). Quello di Paolo Conte è uno dei concerti straordinari previsti in stagione. Forse con qualcosa di straordinario in più a giudicare dall’entusiasmo che ha suscitato da un lato (con biglietti andati a ruba) e dalle polemiche per il suo ingresso nel tempio della lirica. Polemiche rimbalzate più sui giornali che fra il pubblico, con l’idea che la Scala cambiasse il suo orientamento dopo aver rifiutato di ospitare artisti come Bob Dylan, Paul McCartney e Bruce Springsteen. Ma dal teatro assicurano che non c’è nessun cambio di politica, quanto solo una valutazione artistica. La missione della Scala, sottolinea il teatro in una nota “è l’esecuzione e promozione dell’opera, del balletto e del repertorio sinfonico e cameristico” ma già in passato “si è aperto in diversi casi a repertori diversi, spesso con esiti che a distanza di tempo restano significativi”. L’elenco va da Porgy and Bess di George Gershwin in prima esecuzione (con polemiche) nel 1955, agli spettacoli con Milva, non solo alla Piccola Scala, ma anche in teatro, interprete nel balletto di Roland Petit ‘L’angelo azzurro’ nel 1988, dal concerto di Keith Jarret del 1995 al balletto ‘L’altra metà del cielo’, con musiche di Vasco Rossi, del 2013 o quello dedicato ai Pink Floyd con coreografia sempre di Petit del 2009, e ancora il concerto all’Ansaldo di Patti Smith che nel 2019 ha inaugurato la manifestazione La Scala in città.
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Domenica il debutto di Paolo Conte alla Scala
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