Gite fuori porta, con il MEC a Morimondo per la Festa del Forno Antico
A partire dalle 10
Via XXV Aprile e Corte dei Cistercensi, Morimondo (Mi)
Ingresso libero, per informazioni 347 7264448
Via XXV Aprile e Corte dei Cistercensi, Morimondo (Mi)
Ingresso libero, per informazioni 347 7264448
Una domenica di buon cibo, degustazioni, mostre ed eventi: è la Festa del Forno Antico di Morimondo, appuntamento ormai entrato nella tradizione settembrina locale.
Domenica 18 settembre, a partire dalle 10, uno dei Borghi più belli d’Italia a pochi passi da Milano si veste a festa per accogliere visitatori da tutta la regione, enoturisti e foodies con un programma ricco di eventi: laboratori del gusto, musica, spettacolo e ovviamente le eccellenze enogastronomiche del Pavese. Il tutto all’ombra di una delle abbazie più belle del nord Italia, un gioiello di architettura religiosa fondata nel lontano 1134 che vale assolutamente la pena visitare: dalle 11 e nel pomeriggio dalle 15 le visite al complesso monastico con accompagnamento di operatori sono possibili su prenotazione scrivendo a [email protected] oppure chiamando allo 02 9496 1919.
La Festa del Forno Antico di Morimondo ha un’origine altrettanto antica, anche se meno datata nel tempo: risale alla consuetudine delle donne di portare il pane a cuocere nel forno del paese. Una tradizione, questa, che possiamo trovare ancora oggi in alcuni paesi del Maghreb. Torna anche quest’anno nel borgo slow alle porte di Milano questa giornata di festa dedicata al pane, cibo che più di ogni altro è simbolo di condivisione, socializzazione, scambio e solidarietà.
Nel corso della giornata l’ormai classico Mercatino della Certosa di Pavia, qui in trasferta con i suoi prodotti a chilometro vero, vetrina delle eccellenze provenienti da Lomellina, Oltrepò e Pavese: le pluripremiate Offelle di Parona, vini Doc, salame di Varzi Dop, salame d’oca di Mortara Igp, distillati, e liquori, farine bio, legumi, semi, formaggi a base di latte vaccino, di capra e pecora, riso, miele, funghi, pane, frutta secca, dolci e confetture.
A mezzogiorno, apertura del punto ristoro dove gustare panini con salamella, salame o gorgonzola e risotto della tradizione degli amici dell’Anffas, il tutto innaffiato da della buona birra.
In programma nel pomeriggio, alle 14:00 Sentieri Antichi, visita guidata naturalistica su un percorso facile, adatto anche ai bambini. È necessaria l’iscrizione (per info: chiamare lo 02 9496 1919 – [email protected]).
Dalle ore 15, inoltre, la Pro Loco Morimondo organizzano una proposta tutta dedicata a bambine e bambini: un laboratorio del biscotto dove i più piccoli potranno mettere le mani in pasta e dare spazio alla loro creatività.
L’Abbazia di Morimondo fu fondata nel 1136 dai cistercensi provenienti dal monastero francese di Morimond, i quali, trapiantati in Lombardia, conservarono il nome della loro abbazia madre (da “mora”, parola della bassa latinità = palude). La basilica, sorta in periodo successivo alla costruzione del monastero (dal 1182), è oggi il monumento di maggior importanza di Morimondo. Rispecchia il disegno delle chiese cistercensi voluto da S. Bernardo: grandiose e solenni in contrasto con l’austerità e la povertà della vita dei monaci, cui è attribuito il merito di aver intrapreso l’opera di bonifica e valorizzazione agricola del territorio. L’esterno in mattoni è in stile gotico francese con elementi romanico-lombardi. La facciata presenta un taglio a capanna; il portale è preceduto da un pronao (porticato posto davanti alla chiesa) aggiunto nel 1736. Un rosone centrale, bifore, aperture cieche e altre a cielo aperto definiscono la parte superiore, coronata da una fila di archetti che continuano sui fianchi. L’interno di forma basilicale, a 3 navate su pilastri con volte a crociera, con transetto e abside rettangolare. Opere: entrando a destra si nota una magnifica acquasantiera trecentesca con rosoni e teste fantastiche. Degno di nota il coro, commissionato dai monaci di Settimo Fiorentino, stabilitisi a Morimondo nel 1490, all’intagliatore abbiatense Francesco Giramo, che lo concluse nel 1522. Si compone di 70 stalli divisi in 2 ordini; negli scranni sono raffigurati motivi simbolici. Sul fianco destro della chiesa si apre il chiostro, dove affacciano le varie parti del monastero, più volte riprese e rimaneggiate nel tempo. Il lato est è il più antico, con la sala capitolare, il sovrastante dormitorio, il “parloir” e la “sala di lavoro” dei monaci. Sul lato sud si affacciano il “calefactorium” (unico locale riscaldato) e il refettorio. L’ala dei conversi, lato ovest, è quella che ha subito maggiori trasformazioni.