Diverrà Santo il giovane Carlo Acutis

Primo milanese a 20 anni da Santa Gianna

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“C’è un segno per incoraggiare gli adolescenti ad avere stima di sé, a coltivare speranze audaci, a smentire la tristezza del mondo. Carlo Acutis riconosciuto santo per i miracoli che si compiono per sua intercessione ascolti tutte le nostre preghiere”. Lo sottolinea l’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini parlando della prossima canonizzazione di Carlo Acutis. ”Un santo adolescente, vicino a san Francesco, con lo sguardo alle cime, con i suoi blue jeans e la sua felpa in giro per le strade di ogni giorno, sia per tutti noi testimone della voglia di vivere, del gusto per il bene, dello stupore per la bellezza e sia esempio da seguire per coloro che alimentano la lampada che abbiamo acceso in Assisi”, il suo auspicio.

Carlo Acutis è nato il 3 maggio 1991 e, fino alla sua prematura morte il 12 ottobre 2006, è vissuto a Milano. Un ragazzo contemporaneo, che ha abitato luoghi abituali per tanti e vissuto tempi comuni a tutti. Ciò che ha reso straordinaria la sua esistenza è stata la capacità di vivere con fede radicale tutte le situazioni che la vita gli ha presentato.
È cresciuto in una famiglia agiata e ha saputo trasformare i molti doni che la vita gli ha riservato in occasioni per incontrare il Signore e per farlo sentire più vicino a chi ancora non lo conosceva.

Da quando aveva 12 anni Carlo ha deciso di vivere quotidianamente la messa e ha voluto diffondere il culto eucaristico. Lo fa grazie alle sue abilità con il computer e alla capacità di usare le molte potenzialità della rete internet, realizzando una mostra sui miracoli eucaristici, ma soprattutto tramite una vita di preghiera ben ritmata, davanti al tabernacolo, con la confessione settimanale, nel confronto con la Scrittura.
Frequenta con profitto le scuole e coltiva molte amicizie, al contempo sa dedicare tempo per il servizio ai poveri. Sin da piccolo non temeva di rivelare che il suo obiettivo fosse la santità: sono molto incisive due sue frasi, ormai celebri, «se ci si mette di fronte al sole ci si abbronza… ma quando ci si mette dinnanzi a Gesù Eucaristia si diventa santi» e «L’Eucaristia? E’ la mia autostrada per il Cielo!».

Con la fede decisa e consapevole che lo caratterizzava ha affrontato anche la rapida e inesorabile malattia che lo ha portato alla morte. È stato poi sepolto ad Assisi, una città che amava visitare per ritemprare lo spirito.

In quella stessa città è stato proclamato beato il 10 ottobre 2020.

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