ASST Ovest Milanese. Disabilità. Da Magenta e Bià parte la prima fase del progetto DAMA

Ha preso il via nei giorni scorsi ad Abbiategrasso e Magenta – per tutti i cittadini del territorio afferente all’ASST Ovest Milanese - la prima fase del progetto DAMA (Disabled Advanced Medical Assistance) dedicato a persone con disabilità con una presa in carico diretta

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Ha preso il via nei giorni scorsi ad Abbiategrasso e Magenta – per tutti i cittadini del territorio afferente all’ASST Ovest Milanese – la prima fase del progetto DAMA (Disabled Advanced Medical Assistance) dedicato a persone con disabilità che devono accedere a prestazioni ambulatoriali programmabili.

COME ACCEDERE
Per programmare una prestazione sanitaria, la persona con disabilità o il suo caregiver dovranno inviare una email all’indirizzo [email protected] allegando l’impegnativa del proprio Medico di Medicina Generale. Sarà quindi assicurata una presa in carico diretta della persona con percorsi specifici e personalizzati.

Il progetto coinvolge la Direzione Medica di Magenta e Abbiategrasso con la dott.ssa Clelia Basile, il Responsabile del Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze dott. Giorgio Bianconi, la SSD Disabilità Fragilità Psichica e CDD guidata dalla dott.ssa Francesca Maltagliati, in collaborazione con i distretti di Abbiategrasso e Magenta diretti dalla dott.ssa Simonetta Stefanoni e dalla dott.ssa Angelamaria Sibilano, la Struttura Complessa Cardiologia a Unità Coronarica di Magenta diretta dalla dott.ssa Alessandra Russo.

“Questa iniziativa ha la finalità di promuovere – spiega il Direttore Socio Sanitario dell’ASST Ovest Milanese Giovanni Guizzetti – una relazione di cura con le persone con disabilità, adottando modalità adeguate per stabilire un contatto positivo ed efficace con il paziente. Si tratta di individuare soluzioni organizzative ottimali per rispondere a problemi di salute emergenti o, più in generale, per il monitoraggio del bilancio di salute. Andremo quindi a programmare prestazioni ambulatoriali specifiche con l’obiettivo di identificare e costruire percorsi diagnostici, terapeutici ed assistenziali, multidisciplinari e personalizzati che facilitino l’accesso alle cure per persone con disabilità”.

I destinatari di questo progetto sono le persone con disabilità, in età compresa tra i 18 e i 65 anni, e che presentano:
· gravi disabilità in disturbi dello spettro autistico,
· gravi disabilità in sindromi congenite e ad eziologia genetica,
· gravi disabilità secondarie a traumi perinatali o infezioni perinatali,
· gravi disabilità motorie conseguenti ad eventi traumatici o in malattie neuromotorie.

Il progetto prevede la presenza e il supporto continuo degli operatori della Disabilità Territoriale.
“L’accoglienza riveste un ruolo fondamentale nella definizione e nel proseguimento del percorso, poiché è il momento che più condiziona il benessere del paziente con grave disabilità e dei suoi caregiver – aggiunge la dott.ssa Francesca Maltagliati – Una buona accoglienza favorisce la disponibilità del paziente e del caregiver a partecipare attivamente al percorso diagnostico-terapeutico”.

L’equipe DAMA sarà composta da un medico, due educatori professionali, due Infermieri di Famiglia e Comunità – IfeC (uno per il distretto magentino e uno per il distretto abbiatense), una assistente sociale e uno psicologo.

L’ accoglienza sarà gestita da due educatori professionali, esperti in disabilità, Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) e gestione dei comportamenti problema. Questi professionisti si occuperanno di raccogliere le richieste, fissare un primo appuntamento di conoscenza con la persona disabile e i suoi familiari o caregiver, coinvolgendo se necessario gli altri membri dell’equipe DAMA.

“Durante il primo incontro – commenta il Direttore Sanitario dell’ASST Ovest Milanese Valentino Lembo – verrà accolta la persona disabile e il suo familiare/caregiver, sarà raccolta la documentazione clinica e compilata una “scheda di primo accesso” in cui verranno descritte le caratteristiche di funzionamento fisico, psichico e comportamentale. Questa scheda è fondamentale per rendere più efficaci e personalizzati eventuali interventi sanitari o assistenziali successivi. In seguito, gli operatori analizzeranno i bisogni emersi e costruiranno un percorso personalizzato, raccordandosi con le strutture sanitarie e territoriali”.

L’organizzazione prevede la possibilità di creare degli slot della durata adeguata alle necessità del paziente, che potrebbe avere bisogno di tempi maggiori rispetto ai tempi previsti normalmente per la procedura o di ambienti dedicati (es. sala d’attesa non rumorosa, poco frequentata e confortevole); la presenza del/dei caregiver accanto alla persona durante tutto il tempo della prestazione.

■ Prima Pagina

Ultim'ora

Altre Storie

Pubblicità

Ultim'ora nazionali

Altre Storie

Pubblicità

contenuti dei partner