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Diritto allo studio: la bomba di Peri rompe l’idillio in Aula

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Bordata del capogruppo di Magenta Popolare: “Il vostro era un ricatto…”. I ‘Dem’: “Parole gravissime e diffamatorie, aspettiamo di acquisire copia delle trascrizioni del Consiglio…”.

 

MAGENTA – Sul diritto allo studio dopo il clima di civile collaborazione citato da Bertarelli, e’ arrivato l’intervento a gamba tesa di Massimo Peri (nella foto in basso al centro del gruppo di Magenta Popolare):”Con voi non c’era alcuna convenzione ma una semplice erogazione annuale di fondi alle scuole paritarie. Un meccanismo che non poteva funzionare perché non permetteva una reale programmazione,  ma soprattutto avevamo scuole costrette ad elemosinare i fondi…una sorta di ricatto belli e buono”. 

Intendiamoci, dopo Peri si è chiarito. La sostanza era chiara, ma il fatto di aver parlato di scuole che dovevano andare a ‘far l’elemosina’ non potendo programmare su tre anni, beh, ha alzato il tono dello scontro politico.

Parole pesanti che hanno condotto Paolo Razzano (nella foto in evidenza) a prendere la parola: “Qui siamo ai limiti della diffamazione, non e’ accettabile sentire parole di questo tenore”. Sulla stessa linea il capogruppo dei ‘Dem’ Enzo  Salvaggio (nella foto qui di lato): “Parole brutte, non abbiamo ricattato nessuno. Ma soprattutto queste sono frasi pronunciate da chi non conosce la realtà dei fatti”. “Le convenzioni – ha concluso Salvaggio – le abbiamo sempre sottoscritte anche noi ma con durata annuale. Voi sarete certamente più bravi di noi …staremo a vedere”.

F.V.

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