Digitalizzazione Biblioteca Popolare di Rho: un progetto veramente sociale

Coinvolte tre aziende del territorio nell’ambito del “Progetto Sociale al quadrato”, che ha permesso l’assunzione di quattro lavoratori disabili da parte della cooperativa sociale “Solidarietà e Servizi”

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Presentato il nuovo progetto a firma Solidarietà e Servizi. Si tratta dell’inventariazione e della digitalizzazione del patrimonio librario della Biblioteca Popolare di Rho. Un progetto importante che vede collaborare diversi attori nell’ambito del Progetto sociale al quadrato.

PROGETTO SOCIALE AL QUADRATO
L’articolo 14 della legge 68/99 (legge Biagi) consente alle aziende di ottemperare agli obblighi di assunzione di persone con disabilità, affidando una commessa di lavoro e stipulando una convenzione con una cooperativa
sociale di inserimento lavorativo. «Il Progetto Sociale al Quadrato vuole andare oltre – spiega Raffaella Cirillo, responsabile Collocamento Mirato Disabili della Provincia di Varese. Si tratta di un modello innovativo di convenzione art. 14, nato da una sperimentazione, a partire dal 2019, in cui l’oggetto della commessa non ha a che fare con l’attività svolta dall’azienda, ma è un servizio a valenza sociale e territoriale, rilevante per tutta la comunità.»

LE AZIENDE COINVOLTE
Nel caso specifico, le aziende coinvolte sono tre – Làmikos srl di Biandronno, Tenova di Castellanza e Tessuti Cuccirelli & C.di Busto Arsizio. Hanno sponsorizzato il progetto, incaricando Solidarietà e Servizi della realizzazione, favorendo così l’assunzione di quattro lavoratori con disabilità, coordinati da due archiviste responsabili del reparto Gestione Documentale.

«Siamo stati felici di valorizzare l’opportunità offerta dalla legge 68/99 per
sostenere un progetto di corporate social responsibility di così alta caratura» – sottolinea Maura Bossi, HR Business Partner di Tenova, società del Gruppo Techint, che si caratterizza a livello globale per le sue soluzioni tecnologiche nel settore dei metalli e dell’industria mineraria. «Un progetto, questo, – continua la Bossi – che punta sull’inclusione attraverso il lavoro e la valorizzazione dei beni della collettività grazie alla “messa in sicurezza” del patrimonio della biblioteca. La nostra volontà è stata quella di coniugare un beneficio per l’azienda con un servizio per la comunità a più livelli coinvolgendo player importanti del territorio.
Riteniamo che non ci sia business senza etica e creazione di valore condiviso. Il valore prodotto dall’azienda non può rimanere solo agli azionisti, deve permeare
chiunque contribuisca a produrlo: dipendenti, clienti insieme a tutta la società e al territorio.»

Attenzione condivisa anche dalla Làmikos, azienda leader per la fornitura di componenti di forni e micronde. «Per noi – evidenzia Cristina Romano, dottore commercialista e CFO della società – la responsabilità sociale è sempre stato un tema centrale; lo testimoniano in primis gli sforzi per mantenere la produzione in Italia e nel Varesotto. Siamo attenti al nostro dovere sociale anche circa la compensazione dell’impatto che le nostre lavorazioni hanno inevitabilmente sull’ambiente. Il finanziamento del progetto di digitalizzazione e meta datazione del patrimonio della Biblioteca Popolare di Rho unisce la possibilità di ottemperare alla L. 68/99 con la contribuzione allo sviluppo culturale della nostra regione e all’inclusione lavorativa di persone svantaggiate.»

Un vero e proprio progetto win win, dunque, dove «è tangibile il ritorno per tutti – evidenzia Domenico Pietrantonio, presidente del Consiglio di Gestione della Solidarietà e Servizi – la biblioteca, le aziende, i lavoratori con disabilità e i cittadini.»

IL BISOGNO – La storica Biblioteca Popolare di Rho APS è sul territorio dal 1908. In posizione centralissima e vicina a diversi istituti scolastici, è sempre stata luogo di incontro e punto di riferimento per la diffusione della cultura anche tra le giovani generazioni. In questo momento, la sede storica che la ospita è oggetto di ristrutturazione all’interno del progetto che sta coinvolgendo l’intero centro della città. La biblioteca si sta dunque organizzando per trasferirsi in una sede temporanea, in attesa della realizzazione del nuovo centro civico, dietro all’attuale municipio.

«Stiamo attraversando una delicata fase di transizione – testimonia Maria Grazia Landoni, referente del Centro di Documentazione Locale della Biblioteca. Da un lato avevamo necessità di trovare un luogo dove “stoccare” momentaneamente parte del nostro patrimonio, dall’altro abbiamo colto questa occasione per ripensare a una fruizione diversa dei nostri testi, tramite un’operazione di digitalizzazione professionale delle nostre opere.

L’incontro con Solidarietà e Servizi è stato provvidenziale: abbiamo trasferito presso la loro sede parte del nostro patrimonio librario e affidato loro la commessa per la digitalizzazione di molte delle nostre opere.» Un patrimonio costituito non solo
da libri storici, ma anche quotidiani, periodici, lucidi, mappali: tutti documenti che sono fuori formato e che possono essere digitalizzati solamente con attrezzature professionali. «A fine progetto – continua la Landoni – saremo in grado di rendere i testi fruibili a un pubblico sempre più vasto. Potremo organizzare laboratori di storia locale, tour della memoria, percorsi di visite storico artistiche sul territorio, mostre temporanee e molto altro.»

IL LAVORO IN SOLIDARIETÀ E SERVIZI – In Solidarietà e Servizi sono arrivati 14 bancali: 600 volumi del fondo antico, 8.200 volumi del patrimonio pregresso e 1.000 fascicoli del fondo periodici locali per un totale di 42.700 scansioni da effettuare con le più moderne tecnologie.
«Per seguire questa commessa – racconta Giorgia Bombelli, coordinatrice del Centro Documentale di Solidarietà e Servizi – abbiamo assunto quattro lavoratori appartenenti alle categorie protette che si occuperanno dell’intero processo, con la nostra supervisione. Utilizzeremo uno scanner planetario professionale Metis Systems.» Il progetto durerà due anni. «Siamo già a buon punto con il lavoro di indicizzazione – prosegue la coordinatrice – e abbiamo iniziato questo mese la digitalizzazione vera e propria.

È un lavoro impegnativo, che richiede metodo e precisione, ma che ci sta regalando anche grandi soddisfazioni. Ci capita spesso di imbatterci in testi del 1.500 e ogni tanto ci capita di trovare qualche “chicca”
come un’edizione antica di una Bibbia ebraica, i libretti d’opera di inizio ‘900, una raccolta di poesie in russo e italiano del poeta Majakovskij, edita da una piccola casa editrice di Berlino negli anni della repubblica di Weimer, una raccolta di poesie
di Ada Negri autografate dalla poetessa, alcuni libri illustrati di Emilio Salgari, una rara edizione italiana del carteggio tra Rainer Maria Rilke e Catherine Pozzi.»

«Quando ci si mette insieme, non si aggiungono delle risorse, ma si moltiplicano» – commenta il presidente del Consiglio di Gestione di Solidarietà e Servizi, Domenico Pietrantonio. «La collaborazione, meglio partnership, tra 3 aziende “for profit”, la Provincia tramite il Collocamento Mirato Disabili, una cooperativa sociale come la Solidarietà e Servizi, che in questi giorni festeggia il 45° anniversario, permette di dare una risposta “sistemica” ad una pluralità di bisogni ed obiettivi: un lavoro vero per le persone disabili, un servizio in questo caso alla comunità di Rho, che potrà beneficiare della digitalizzazione di alcune opere, la responsabilità sociale delle imprese, le quali anche in questa occasione dimostrano che le aziende sono un “bene comune”. Mi auguro che questa partnership si possa ulteriormente replicare, come già avvenuto a Busto Arsizio, per l’attività di digitalizzazione della biblioteca capitolare della Parrocchia San Giovanni.»

IL PRECEDENTE – Non è infatti la prima volta che Solidarietà e Servizi si avventura in un progetto di questo tipo. Nello scorso anno, infatti, ha assunto una commessa per la digitalizzazione della biblioteca capitolare della Parrocchia San Giovanni di Busto Arsizio, con la sponsorizzazione di due aziende del territorio, Exergy International Srl e Fratelli Tognella Spa, impiegando 3 persone con disabilità. Sempre con il know how e l’attrezzatura professionale del proprio Centro Documentale.

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