Diabete e perdita uditiva
Recenti studi incrociati hanno trovato una relazione tra il diabete, sia di tipo 1 sia di tipo 2, e le disfunzioni dell’apparato uditivo.
Un articolo pubblicato nel 2019 sul NIH (National Library of Medicine US), riporta le conclusioni cui sono arrivate Rachael R. Baiduc (Departimento del Linguaggio e Scienze dell’udito, Università del Colorado) ed Elizabenth P. Helzner (Dipartimento di epidemiologia e biostatistica Scuola di Sanità Pubblica, Madical Center, New York). Le due ricercatrici, hanno incrociato i dati di più studi e sono giunte a una analisi che suggerisce che c’è una prevalenza più alta di perdita uditiva in
persone con diabete, comparate con persone senza diabete, soprattutto tra i più giovani. Questi risultati comprendono allo stesso modo la patologia sia di tipo 1 sia di tipo 2. L’incidenza dell’ipoacusia è più che doppia tra le persone diabetiche rispetto a quelle senza diabete (Bainbridge et al, 2008).
Gli studi delle cause dell’interazione diabete/ipoacusia sono ancora in corso. Per questo motivo l’ipoacusia potrebbe essere una complicanza sottovalutata di questa patologia. Le complicazioni correlate al diabete potrebbero pregiudicare il sistema vascolare o neurale dell’orecchio interno, con conseguente ipoacusia neurosensoriale (Makishima & Tanaka, 1971;
Jorgensen, 1961). L’ipoacusia neurosensoriale, causata da lesioni dei nervi nell’orecchio interno, è la forma più diffusa di ipoacusia nei pazienti affetti da diabete (Bainbridge et al, 2008).
Ipoacusia neurosensoriale
L’ipoacusia neurosensoriale, è la forma più comune di ipoacusia correlata al diabete. Questa provoca una perdita della percezione soddisfacente del linguaggio, comporta la difficoltà nel distinguere alcuni suoni, nel parlato genera disagi nella comprensione piuttosto che generare disagio per una perdita di udito intesa come incapacità di percepire suoni o rumori. Per intenderci, si
rischia di sentire ma di scambiare “fischi per fiaschi” o “Roma per Toma”, non a caso i suoni che più si confondono sono “f”, “s” e “t”.
Se l’ipoacusia è una delle conseguenze del diabete, è bene sapere che sottovalutandola si creano altre problematiche che compromettono l’intera qualità della vita. Purtroppo generalmente c’è una limitata consapevolezza delle conseguenze negative legate a una ipoacusia non compensata, quindi corretta. L’ipoacusia nei soggetti diabetici dovrebbe essere curata il più precocemente possibile. È importante che i diabetici si sottopongano regolarmente a test
dell’udito.
Ipoacusia non curata
Se viene sottovalutata, l’ipoacusia può avere conseguenze negative (Kochkin & Tyler, 2008):
• Ridotta qualità della vita
• Solitudine, isolamento sociale link all’articolo
• Scarsa autostima, insicurezza, frustrazione
• Ridotta qualità delle relazioni famigliari e personali
• Ridotte capacità cognitive
Per questo è importante fare controlli annuali, quindi fare prevenzione.
Fonema e la prevenzione
Fonema Italia si prende cura dei problemi di udito applicando il suo metodo chiamato “Udito&Mente”. Prendendo in esame non solo l’aspetto acustico (orecchio) ma anche quello cognitivo (cervello) e soprattutto offrendo soluzioni per potenziare il lavoro che orecchio e mente svolgono insieme. L’ipoacusia neurosensoriale correlata al diabete trova le soluzioni giuste nel
Metodo “Udito&Mente” a partire dal Test “Udito&Mente” un test dell’udito unico e rivoluzionario offerto gratis da Fonema nel quadro della sua campagna di prevenzione di problemi di udito.
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