Detenuto aggredisce un poliziotto: ancora brutale violenza in carcere a Cremona

La denuncia del SAPPE Lombardia

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Alfonso Greco, segretario per la Lombardia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, denuncia l’ennesimo grave episodio di violenza avvenuto lunedì, nel tardo pomeriggio, presso la casa circondariale di Cremona: “Un detenuto di origine straniera, già più volte protagonista di incendi e risse tra altri detenuti, ha aggredito violentemente con pugni al volto l’Agente di Polizia Penitenziaria addetto alla Sezione poiché non voleva rientrare in cella dopo aver telefonato. Solo grazie all’intervento di altro personale, si è riusciti a ripristinare l’ordine e la sicurezza all’interno della Sezione stessa. Il collega, al quale il SAPPE augura una pronta guarigione, è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso del locale Nosocomio, dove è stato dimesso con una prognosi di sette giorni”.

“Ci si chiede il perché il detenuto che aveva già alimentato atti di violenza non sia stato allontanato nonostante vi siano disposizioni da parte dell’amministrazione centrale in tal senso”, evidenzia il sindacalista, il quale rimarca che “il mancato trasferimento ha provocato nuovamente tensione nella struttura cremonese”.

Il segretario generale del SAPPE Donato Capece giudica la condotta del detenuto violento “irresponsabile e gravissima: sono quotidiane le nostre denunce con le quali evidenziamo che le carceri in Lombardia (in sono ristrette in cella quasi 9.000 persone) sono ad alta tensione ed anche il mancato trasferimento del detenuto già protagonista di violenze ed eventi critici durante la detenzione è inconcepibile: chi aggredisce un poliziotto aggredisce lo Stato e la risposta deve allora essere ferma ed immediata, anche riaprendo carceri nelle isole come Pianosa”.

Rinnova al DAP la richiesta depotenziamento degli organici della Polizia Penitenziaria dei Reparti regionali, di Cremona in particolare, rammentando che “la popolazione carceraria nazionale attuale è composta per un 30% di detenuti in attesa di giudizio; 30% di detenuti extracomunitari e un 20% di tossicodipendenti. Cifre che a Cremona lievitano ulteriormente in termini percentuali: Lo scorso 31 maggio, rispetto ai 390 posti letto, la Casa circondariale ospitava ben 553 detenuti, 338 dei quali stranieri”. Il leader nazionale del SAPPE ricorda che “il SAPPE da decenni chiede l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene ma anche la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinari.”.

E torna a chiedere la dotazione, per il personale del Corpo, di strumenti di tutela e garanzia non letali come i flash ball ed i bola wrap: il primo è un fucile che spara proiettili di gomma, già in dotazione alla Polizia Penitenziaria francese, mentre la seconda è un’arma di difesa che spara lacci bloccante le gambe dei riottosi, anch’essa già in uso ad alcune Polizie locali di alcune città italiane. “Qui serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!” conclude Capece.

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