La Procura di Pavia chiede nell’ambito dell’indagine sul delitto di Garlasco “che sui reperti ‘etichetta in carta arancione Estathe”, ‘sacchetto spazzatura’, ‘sacchetto biscotti’ e ‘sacchetto cereali’ sia effettuata l’esaltazione delle impronte digitali latenti secondo idonee modalita’ dattiloscopiche che saranno concordate tra i periti e i consulenti tecnici nominati, trattandosi questa -diversamente dalla successiva ed eventuale attivita’ di comparazione- di attivita’ di natura irripetibile soggetta a modificazione non evitabile a causa del tempo trascorso.”
In sostanza, nella memoria firmata dai pm Giuliana Rizza, Valentina De Stefano e Stefano Civardi, visionata dall’AGI, viene sollecitata un’estensione dell’incidente probatorio accogliendo la richiesta della difesa di Alberto Stasi e dei suoi consulenti formulata nell’udienza del 16 maggio scorso. I magistrati spiegano che “emerge la necessita’ di disporre accertamenti dattiloscopici sui reperti contenuti nella spazzatura con modalita’ idonee a non inficiare gli accertamenti genetici”.