I legali della famiglia Poggi intervengono con fermezza all’indomani del deposito della relazione peritale svolta dalla Polizia di Stato nell’ambito dell’incidente probatorio disposto per la nuova indagine che vede indagato Andrea Sempio. In una nota, gli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna sottolineano come la perizia non abbia introdotto alcun elemento nuovo rispetto al quadro già conosciuto.
«Dalla lettura delle conclusioni della perizia, svolta con serietà e riserbo dalla Polizia di Stato, apprendiamo che nulla di nuovo è emerso a carico del signor Sempio rispetto a quanto già noto», affermano i legali, rimarcando l’assenza di elementi in grado di modificare le valutazioni finora acquisite dagli inquirenti.
Tizzoni e Compagna denunciano anche il clima di forte pressione mediatica che da mesi investe la famiglia di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco nel 2007. «Sono trascorsi ormai oltre nove mesi da quando, con cadenza quotidiana, la famiglia Poggi viene esposta a un massacrante gioco mediatico i cui fini non sono noti», spiegano, ricordando come le continue ricostruzioni, ipotesi e fughe di notizie rischino di distorcere la percezione pubblica della vicenda e di gravare ulteriormente sul dolore dei familiari.
Gli avvocati richiamano poi l’attenzione su quello che definiscono l’unico dato oggettivo e inconfutabile emerso sin dalle prime fasi processuali: «L’unico dato certo – ed infatti trascurato – è il rinvenimento di DNA del condannato Stasi e di Chiara sui reperti che testimoniano gli ultimi momenti di vita della vittima». Un elemento che, secondo la difesa, continua a rappresentare il fulcro probatorio della vicenda e che non può essere oscurato da nuove ipotesi investigative prive di riscontri concreti.
La nota si chiude con un auspicio: «Ci auguriamo che tutto venga alla fine valutato con la dovuta attenzione e rispetto che si devono alla sentenza coperta dal giudicato». Un richiamo, dunque, alla solidità della decisione definitiva che ha portato alla condanna di Alberto Stasi e alla necessità che ogni nuova iniziativa investigativa mantenga equilibrio, rigore e rispetto per la verità giudiziaria già accertata.



















