Nel delitto Garlasco, le tracce genetiche miste e incomplete trovate sulle unghie di Chiara Poggi risultano compatibili, con probabilità statisticamente superiore rispetto a 349.750 profili mondiali e 39mila cittadini dell’Europa occidentale, con la linea paterna maschile di Andrea Sempio. È quanto emerge dalle centinaia di tabelle e calcoli trasmessi via pec dalla perita dell’incidente probatorio, Denise Albani, al collega Domenico Marchegiani, ai consulenti della Procura di Pavia e ai tecnici delle difese coinvolte.
Si tratta dei reperti genetici estratti nel 2007 dal Ris, analizzati più volte con esiti discordanti e successivamente consumati durante la perizia del 2014 nell’appello bis che portò alla condanna di Alberto Stasi a 16 anni. Già lo scorso 26 settembre Albani aveva definito il profilo un “aplotipo parziale, misto e non consolidato”, chiarendo che non è tecnicamente possibile attribuirlo in modo univoco a un individuo specifico. Nella mail inviata oggi, la perita si limita a trasmettere i calcoli, senza aggiungere commenti: ogni valutazione sarà contenuta nella relazione finale attesa entro il 5 dicembre, prima della discussione prevista il 18 dicembre.
Per stimare la maggiore probabilità di origine delle tracce trovate sul quinto dito della mano destra e sul primo della mano sinistra della vittima, Albani ha utilizzato il più completo database forense disponibile, lo YHRD. Fra le varie popolazioni considerate, il campione ritenuto più utile per il caso – secondo le indicazioni dei consulenti della Procura – è quello della Western European Metapopulation, che raccoglie 39.150 profili dell’Europa occidentale. Da questi confronti emergerebbe come più probabile che le tracce appartengano a Sempio e a un secondo soggetto maschile non identificato (e non imparentato con lui), rispetto agli altri profili analizzati.
Intanto, la gip Daniela Garlaschelli ha comunicato alle parti la possibilità di depositare osservazioni scritte prima dell’udienza del 18 dicembre, aprendo di fatto la fase conclusiva del maxi incidente probatorio sul delitto Garlasco.
È già acceso il confronto tra le difese: gli avvocati di Sempio, Liborio Cataliotti e Angela Taccia, sostengono che non esistono “dati decisivi” e che il dna isolato non può essere considerato probante rispetto all’omicidio. “Fu da contatto diretto fra i due corpi o da contatto con lo stesso oggetto? E quando avvenne il contatto?”, si chiedono i legali, concludendo che senza rispondere a questi interrogativi “ogni valutazione è affrettata”.




















