Delitto Garlasco, è scontro tra avvocati

Gip affida analisi su impronte su spazzatura e fogli di acetato

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”Io credo che questa procura proceda nell’interesse della giustizia”. Così Giada Bocellari, uno dei legali di Alberto Stasi, ha replicato a distanza, all’uscita del tribunale di Pavia, all’avvocato della famiglia Poggi Gian Luigi Tizzoni, che al termine dell’udienza davanti alla gip Daniela Garlaschelli ha osservato che la procura di Pavia ”ha esteso le indagini anche nell’interesse del condannato, ma non accoglie le richieste della persona offesa’‘ di includere nell’incidente probatorio l’analisi della traccia 33, l’impronta palmare repertata sul muro delle scale di casa Poggi in cui è il 13 agosto 2007 è stato trovato il corpo di Chiara e attribuita dagli inquirenti al nuovo indagato Andrea Sempio (sull’attribuzione non concordano le consulenze depositate dalla difesa dell’indagato e dalla parte civile).

Non aver esteso l’incidente probatorio anche all’impronta 33 ”dal punto di vista procedurale è assolutamente corretto, perché è un accertamento ripetibile”, ha detto l’avvocato Bocellari, sottolineando che ”la differenza sostanziale tra gli accertamenti sui paracetati e la ’33’ è che i paracetati erano già oggetto dell’incidente probatorio sulla parte genetica, la ’33’ no.

In fase di indagini preliminari non dobbiamo anticipare il processo e fare tutto quello che si può fare”. Quanto invece al conferimento da parte della gip al dattiloscopista Domenico Marchigiani dell’incarico di confrontare le impronte rilevate con i fogli di acetato nel 2007 con una lunga lista di persone, che include tutti coloro che entrarono nella villetta dopo l’omicidio e chi la frequentava prima del 13 agosto, la difesa di Stasi, che già lo aveva chiesto, sottolinea che il confronto ”è a garanzia dell’indagato e credo a maggior ragione delle persone offese”. L’avvocato Bocellari invita però alla ”prudenza”, ricordando che sulle impronte rilevate nella villetta non è stata rilevata la presenza di sangue.

All’esame sulla spazzatura si è opposta senza successo la difesa di Andrea Sempio, indagato nella nuova inchiesta sul delitto di Chiara. “Ho ribadito che se manca il presupposto del corretto sequestro – ha spiegato l’avvocata di Sempio, Angela Taccia – non ci dovevano essere nemmeno gli accertamenti genetici”. “Dal punto di vista genetico è già uscito che a carico del mio assistito non c’è niente. Per sicurezza la gip vuol fare tutti gli accertamenti possibili”, ha concluso sottolineando che Sempio “ha la serenità dell’innocenza”.

Gli accertamenti genetici riprenderanno nei primi giorni di agosto, quando il perito Denise Albani rientrerà dalle ferie. Anche quelli sul cosiddetto “ignoto 3”, un Dna sconosciuto trovato su una garza utilizzata per i prelievi sul corpo di Chiara. Potrebbe essere davvero di una persona diversa da Sempio e Stasi, oppure un profilo da contaminazione e i pm di Pavia stanno lavorando a una serie di comparazioni con un lungo elenco di persone composto da coloro che vennero in contatto col corpo di Chiara dopo il delitto e amici di Sempio. Questo nell’attesa del 24 ottobre, quando si discuterà dell’elemento centrale dell’inchiesta: l’analisi sui due profili genetici trovati sulle unghie della 26enne, uno dei quali per i pm sarebbe di Sempio

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