Ci sono anche oggetti che vennero trovati in casa quella mattina del 13 agosto 2007 o successivamente nella pattumiera, come una confezione di tè freddo, un vasetto di yogurt e una scatola di cereali, tra i reperti indicati dalla Procura di Pavia che ha chiesto un maxi incidente probatorio con analisi genetiche ampie anche su campioni e reperti mai esaminati o che diedero esiti incerti.
Da quanto si è saputo, alcune comparazioni, secondo i pm, andrebbero effettuate nelle analisi, oltre che col Dna di Andrea Sempio, anche coi profili genetici dei soggetti maschili della famiglia Poggi e con frequentatori maschi della casa all’epoca.
Una parte del tessuto muscolare, i tamponi rettale, vaginale e orale. Sono questi alcuni dei “campioni biologici” di Chiara Poggi ancora conservati all’Universita’ di Pavia secondo quanto riferisce all’AGI una fonte qualificata.
Nella nota con cui ieri la Procura comunicava la richiesta di incidente probatorio inoltrata a un gip nell’indagine su Andrea Sempio, si faceva riferimento a “campioni biologici e reperti della vittima non oggetto della distruzione dei corpi di reato disposta dalla Corte d’Assise d’Appello di Milano ed effettuata nel 2022, emersi dalle verifiche svolte presso l’Unita’ di Medicina Legale Scienze Forensi del Dipartimento di Sanita’ Pubblica, Medicina Sperimentale e Forense dell’Universita’ di Pavia”. Sono campioni che, per restare sempre alla nota del procuratore Fabio Napoleone, “non sono mai stati analizzati o hanno fornito esiti dubbi”.