“Alcuni elementi trovati durante la
perquisizione dell’abitazione avvenuta lo scorso 26 settembre e un
altro insieme di cose ci fanno ritenere che, se c’è stato un passaggio
di denaro, lo ha orchestrato lui”. Così una fonte qualificata spiega
all’Adnkronos la scelta odierna di iscrivere nel registro degli
indagati Giuseppe Sempio, padre di Andrea, con l’accusa di corruzione.
Per la Procura di Brescia sarebbe stato Giuseppe Sempio ad avere un
ruolo nella presunta corruzione dell’ex procuratore aggiunto di Pavia
Mario Venditti che nel 2017 chiese rapidamente l’archiviazione di
Sempio, ora nuovamente indagato per l’omicidio in concorso di Chiara
Poggi. Oltre al famoso biglietto scritto a mano trovato in casa
Sempio, ci sarebbero anche altri elementi contro il nuovo indagato.
Giuseppe Sempio ha sempre sostenuto che i soldi di cui si parla in
alcune intercettazioni sono serviti per pagare in contanti (e senza
ricevuta) il vecchio pool difensivo.
La Procura di Brescia ha nominato il consulente informatico Matteo Ghigo per estrarre la “copia forense” da “dispositivi” e “supporti” dell’ex procuratore aggiunto di Pavia , Mario Venditti, e cercare “dati rilevanti” per l’indagine per corruzione da parte della famiglia Sempio anche in messaggi che siano stati “eventualmente cancellati”. È quanto emerge dall’avviso di accertamento tecnico irripetibile disposto dal Procuratore di Brescia, Francesco Prete, e dalla pm Claudia Moregola.
È l’atto da cui emerge come Giuseppe Sempio, il 72enne padre del nuovo indagato per il delitto di Garlasco, Andrea Sempio, sia a sua volta indagato per corruzione di Venditti con l’accusa di avergli versato a Pavia nel febbraio 2017 una “somma indebita di denaro” nell’ordine di “20-30mila euro” per “favorire” il figlio nel procedimento penale 8283/2016 nato dall’esposto della difesa Stasi a fine 2016. Sia Venditti, difeso dagli avvocati Domenico Aiello e Marcello Perillo, che Sempio senior, temporaneamente assistito dall’avvocata d’ufficio Marzia Gregorelli del foro di Brescia, potranno nominare consulenti tecnici di parte per le operazioni che avranno inizio lunedì 3 novembre presso lo studio DIFOB dell’esperto di informatica forense a Pinerolo, in provincia di Torino, e dureranno 45 giorni. Lo stesso giorno in cui è fissato il secondo riesame per Venditti a Brescia in cui chiede la restituzione di telefoni, pc, smartphone nell’ambito di un’altra indagine che lo vede coinvolto.

























 
                                    