― pubblicità ―

Dall'archivio:

Delitto di Senago: oggi i RIS nella casa di Giulia e Alessandro

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

SENAGO C’è qualcosa che continua a non tornare nella versione fornita agli inquirenti da Alessandro Impagnatiello, il barman 30enne in carcere da giovedì scorso per l’omicidio della compagna incinta Giulia Tramontano.

L’uomo ha confessato di aver ucciso Giulia, di avere tentato di bruciarne due volte il corpo, che ha nascosto prima in garage e poi in auto e infine, nella notte tra martedì e mercoledì scorso, gettato in un’intercapedine in un’area dismessa. Eppure quando – stando alla sua ricostruzione – il cadavere giaceva nella sua auto – i carabinieri che indagavano sulla scomparsa della 29enne non ne avevano trovato traccia nel bagagliaio della T-Roc, ben visibile dall’esterno, poiché sprovvisto di copertura. Il copri bagaglio è stato ora sequestrato e proseguono le indagini, coordinate dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo, anche per capire se effettivamente Impagnatiello – come lui sostiene – abbia agito da solo, dal momento dell’omicidio fino a quello in cui ha gettato il cadavere della compagna. Oggi alle 12 i carabinieri del Sis del nucleo investigativo sono entrati nell’appartamento in cui la coppia viveva in via Novella, a Senago, per effettuare rilievi alla presenza delle parti. Per rappresentare Impagnatiello, il cui legale di fiducia Sebastiano Sartori, ha rinunciato oggi al mandato, è stato nominato un avvocato d’ufficio, dopo non poche difficoltà – a quanto si apprende – a reperirne uno disponibile. Nel frattempo nella giornata di oggi gli inquirenti hanno riascoltato tutti i familiari della vittima e anche l’addetto alle pulizie che aveva trovato cenere nella casa di Senago, mentre si continua a cercare il telefono di Giulia, gettato – a quanto racconta Impagnatiello – in un tombino.

Il coltello con cui ha ucciso Giulia Tramontano lo ha riposto in un ceppo, sopra al frigorifero, insieme ad altre lame da cucina. E’ quanto Alessandro Impagnatiello, il barman 30enne reo confesso dell’omicidio della compagna incinta di 7 mesi, ha detto – da quanto appreso – alla gip di Milano Angela Minerva nell’udienza di convalida del fermo. Nell’interrogatorio con i carabinieri del nucleo investigativo e la pm Alessia Menegazzo di 48 ore prima invece aveva riferito di averlo lasciato sopra il forno. Saranno gli specialisti della Sis del nucleo investigativo dei carabinieri di Milano ad analizzare tutti i coltelli presenti in casa domani nel sopralluogo nell’appartamento al primo piano di via Novella per capire quale sia stata l’arma del delitto.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi