MAGENTA – “Lo dico senza vena polemica, ma mi pare proprio che in questi ultimi giorni, l’amico Enzo Salvaggio e tutto il PD, forse per la delicata situazione che attraversano a livello nazionale, stiano prendendo una cantonata dopo l’altra”. Non tradisce il suo sangue toscano l’ex sindaco Luca Del Gobbo, oggi consigliere regionale di Noi con l’Italia. La verve polemica è sempre intatta e ben conservata.
“Sto seguendo con interesse sia la vicenda del trasferimento dell’Asilo Fornaroli all’interno della Santa Caterina, sia l’altra questione legata ai luoghi di culto per la comunità islamica”.
Sul primo punto Del Gobbo ricorda: “E’ stata l’Amministrazione ad introdurre la prima convenzione con le Scuole Giacobbe Fornaroli e con le Canossiane. Abbiamo riconosciuto il loro prezioso valore educativo e la funzione che svolgevano e svolgono tutt’ora all’interno della nostra comunità. C’era un percorso di collaborazione ben preciso e strutturale. Con l’Amministrazione Invernizzi, non solo la convenzione è stata trasformata in contributo, ma il taglio secco è stato del 50% degli stanziamenti. Queste cose – rimarca Del Gobbo – è bene non dimenticarsele quando si fa un ragionamento sul tema”.
Quindi, l’ex Sindaco entra nel merito della vicenda: “Credo che la sicurezza dei bambini venga prima di tutto. Salvaggio da ex assessore ai Lavori Pubblici dovrebbe conoscere bene le problematiche che vi sono all’interno della struttura di via Cavallari che resta un bene per la nostra città e che certo dovrà essere valorizzata”.
In altre parole Del Gobbo recitando ancora il ruolo di primo cittadino “non accetta lezioni da chi di sicuro non ha trattato con i guanti le scuole paritarie di Magenta”. In parallelo però lancia un appello sul Fornaroli: “Anche nella mia veste di Consigliere regionale non posso che ribadire come quest’edificio storico e sottoposto ai vincoli monumentali sia un pezzo di Magenta. Sono convinto che l’Amministrazione insieme all’Associazione Scuole Paritarie Giacobbe Fornaroli troveranno la strada giusta. Questo è un lascito alla nostra comunità e anche in futuro svolgerà una funzione importante per Magenta. Fermo restando, i vincoli che non sono poco cosa e che dovranno essere considerati”.
Capitolo Moschea. “In queste ore sento delle scemenze pazzesche – incalza Del Gobbo – del tipo che nel 2009 quando ero Sindaco e chiudemmo il centro culturale in zona Nord, io avrei promesso una Moschea a Magenta. Mai detto questo. Anche qui il PD è in evidente difficoltà: c’è un PGT fatto dalla loro Amministrazione che non prevede nulla su questo capitolo e per di più con un allora assessore ai Lavori Pubblici (Salvaggio) che oggi cavalca la polemica. Siamo alla farsa”.
Ultima considerazione rispetto alle istanze sollevate dai mussulmani: “Ferma restando la libertà di culto, io credo che non si possa pretendere nulla. Don Cesare Tragella, all’epoca si comperò un terreno e poi fece quello che ha fatto per Magenta. Poi, vorrei anche capire che cosa accadrebbe a parti inverse: pensate un po’ se dei Cristiani in Pakistan pretendessero dal Comune di farsi costruire una Chiesa dove pregare….Cosa succederebbe?”. Un interrogativo che vale più di mille risposte.
F.V.