La cerimonia si è svolta stamani alla Scala di Milano
MILANO – “La Regione Lombardia sta studiando un algoritmo predittivo che aiuterà a capire con qualche anno di anticipo cosa succederà in futuro così da poter adottare politiche che siano sempre più rispondenti alle necessità dei cittadini”.
Lo ha annunciato l’assessore regionale all’Università, Ricerca ed Open innovation, Luca Del Gobbo, sul Palco della Scala di Milano, durante la celebrazione della Giornata regionale della Ricerca dedicata a Umberto Veronesi, a un anno esatto dalla sua scomparsa e organizzata in collaborazione con la omonima fondazione presieduta dal figlio Paolo.
Nell’occasione è stato anche consegnato al professor Giacomo Rizzolatti, direttore del dipartimento di Neuroscienze dell’ospedale di Parma, il premio ‘Lombardia è Ricerca’.
GLI ALGORITMI PREDITTIVI, COSA SONO – “La Regione Lombardia – ha spiegato Del Gobbo – gestisce direttamente oltre un miliardo di dati e grazie all’utilizzo di alcuni algoritmi predittivi che stiamo studiando, saremo in grado di leggerli e elaborarli e quindi di stimare che cosa potrà verificarsi, in un determinato settore, nell’arco dei 2 o 3 anni successivi. Questo ci consentirà di sviluppare in anticipo politiche più adeguate per rispondere ai bisogni delle persone”.
Insomma, un vera e propria rivoluzione che potrebbe avere impatti importantissimi in settori come quelli della salute o dell’ambiente solo per citarne alcuni.
IL NOBEL LOMBARDO – Durante la Giornata che si è aperta con un’esibizione al pianoforte del Maestro Giovanni Allevi, il presidente Roberto Maroni e l’assessore Del Gobbo hanno consegnato il premio “una sorta di Nobel in chiave lombarda”, pari a 1 milione di euro, a Giacomo Rizzolatti, neuroscenziato, scopritore dei neuroni specchio. Rizzolatti, candidato alla vittoria del Premio insieme ad altri scienziati italiani e stranieri di livello internazionale, è stato indicato da una giuria di 14 top scientists appositamente costituita.
Il regolamento del premio obbliga il vincitore a reinvestire su attività di ricerca nel territorio lombardo il 75% del valore del premio stesso.
Rizzolatti sta attualmente curando presso l’ospedale Niguarda uno studio sui pazienti con epilessia candidati all’intervento di asportazione del focolaio. Lo studio ha l’obiettivo di analizzare il funzionamento del cervello nel tempo da cui evincere dati importanti per la cura della malattia. Rizzolatti ha già dichiarato di voler investire su questo progetto le risorse del Premio.
OLTRE 20 CANDIDATURE DI ALTISSIMO LIVELLO INTERNAZIONALE – “Questo premio che verrà riproposto anche nei prossimi anni – ha spiegato Del Gobbo – premia l’attività di ricerca e innovazione nell’ambito delle ‘Scienze della vita’. In questo modo abbiamo voluto concretizzare ed evidenziare la nostra attenzione al tema. Sono arrivate una ventina di candidature, tutte molto qualificate e prestigiose, di altissimo livello internazionale”.
LOMBARDIA CAPITALE EUROPEA DELLA RICERCA E INNOVAZIONE – “Questo premio – ha aggiunto Del Gobbo – rappresenta un altro elemento forte che contraddistingue le politiche della Regione Lombardia in questo settore. Stiamo spingendo tantissimo su questo settore perché siamo convinti che la Lombardia possa diventare a tutti gli effetti il traino per il Paese, proponendo il nostro come modello. Abbiamo tutte le carte in regola per diventare la capitale europea della ricerca e innovazione”.
IL PREMIO – Il premio, come aveva spiegato il professor Alberto Mantovani, in occasione della scelta del vincitore, è stato assegnato per la scoperta dei neuroni a specchio e della funzione a specchio del nostro sistema nervoso centrale. Questi meccanismi sono il substrato neurologico per il nostro riconoscerci nelle persone, negli atteggiamenti e nei movimenti di chi ci sta davanti. La funzione a specchio costituisce la base neurologica dell’empatia e della capacità di comunicare a livello profondo fra esseri umani. La scoperta dei neuroni a specchio ha contribuito profondamente alla comprensione del funzionamento del nostro sistema nervoso centrale e ha avuto un impatto trasversale che va dalla psicologia alla neurologia, alla robotica, alla comprensione del nostro comportamento sociale come essere umani. La scoperta di questi circuiti neurologici ha aperto e aprirà sempre di più la strada alla cura delle patologie del comportamento come le malattia dello spettro autistico. Ci si attende pertanto da questa scoperta lo sviluppo di ulteriori approcci innovativi a gravi problemi di benessere e salute dell’uomo”.
LA GIURIA – La giuria era composta dai migliori 14 scienziati italiani (con priorità per quelli appartenenti ad enti di ricerca lombardi o, in assenza, italiani) nelle discipline che afferiscono alle Scienze della vita (2 per ogni area: scienze biomediche, chimica, scienze cliniche, computer science, e materiali, scienze naturali e ambientali, neuroscienze e psicologia) individuati sulla base della lista ufficiale ‘Top Italian Scientists’ della VIA-Academy (www.topitalianscientists.org)
1. Alberto Mantovani (Humanitas), Presidente 2. Peter J Schwartz (Auxologico)
3. Maurizio Prato (Trieste),
4. Gianfranco Pacchioni (Bicocca),
5. Giuseppe Remuzzi (Mario Negri)
6. Carlo La Vecchia (Statale),
7. Federico Calzolari (Normale),
8. Maurizio Lenzerini (Roma),
9. Roberto Cingolani (IIT)
10. Giorgio Sberveglieri (Brescia)
11. Filippo Giorgi (ICTP Trieste),
12. Giorgio Bernardi (Roma Tre),
13. Paolo Maria Rossini (Cattolica),
14. Daniela Perani (San Raffaele).
PREMIATI ANCHE GLI STUDENTI – Hanno partecipato alla giornata scaligera oltre 500 studenti provenienti da ogni provincia della Lombardia. A loro infatti è dedicato un premio ad hoc, pensato con l’ufficio scolastico regionale diretto da Delia Campanelli.
Gli studenti che vorranno partecipare dovranno cimentarsi nel realizzare il prototipo di un’invenzione relativa ad aree tematiche di interesse regionale per aggiudicarsi uno dei 4 premi in palio del valore rispettivamente di 15, 12, 10 e 7 mila Euro che saranno consegnati durante la prossima edizione della ‘Giornata della Ricerca’. “Sono convinto – ha concluso Del Gobbo – che questa iniziativa riuscirà ad avvicinare sempre di più il mondo della scuola a quello della ricerca”