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Dall’Università di Bologna 1000 storioni al Parco del Ticino

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MAGENTA – Il Centro di ricerca universitario di Cesenatico (Corso di laurea in Acquacoltura e Igiene dei prodotti ittici) dell’Università di Bologna, insieme all’Acquario di Cattolica, a Oltremare di Riccione, al Parco Lombardo del Ticino, e alle Amministrazioni comunali e provinciali di Ravenna, ha liberato ieri mattina 200 storioni cobice subadulti, nell’area sud del Delta del Po e nel pomeriggio ha trasferito nelle strutture del Parco Lombardo del Ticino altri 1000 giovani esemplari.

“Queste attività – spiega una nota – scaturiscono dalla collaborazione avviata quest’anno tra Università di Bologna, Acquario di Cattolica, e Oltremare di Riccione con il Progetto Life Natura Con.flu.po (www.life-conflupo.eu), che vede come capofila la Regione Lombardia e come partner la Regione Emilia Romagna, AIPO, AdbPo, le Province di Piacenza e Rovigo, il Parco Lombardo del Ticino e GRAIA srl. Il progetto, cofinanziato dall’Unione Europea mediante lo strumento Life, oltre alla realizzazione del passaggio per pesci di Isola Serafini, che ha permesso di riconnettere ecologicamente il corso del Fiume Po interrotto dall’inizio degli anni ’60 dalla diga a servizio della centrale idroelettrica, prevede azioni mirate a supporto di specie ittiche minacciate, tra cui lo Storione cobice (Acipenser naccarii). I 200 esemplari liberati nell’area sud del Delta del Po all’interno delle acque della Provincia di Ravenna, sono frutto delle attività di riproduzione artificiale effettuate nel Parco del Ticino in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie-Università di Bologna, e delle successive attività di allevamento effettuate dall’Università in collaborazione con l’Acquario di Cattolica e il Parco Oltremare di Riccione.

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Questo nucleo si va ad unire al contingente di 6.000 giovani storioni marcati con microchip e ai 100 storioni adulti dotati di emettitore sonar, già liberati da Con.flu.po nel corso del progetto, per aumentare cosi la possibilità di recupero per questa specie ancora a rischio di estinzione”.

“Altri 1000 esemplari, di qualche mese di vita, sono stati invece trasferiti nel Parco Lombardo del Ticino dove saranno allevati seguendo prove con alimentazione del tutto naturale, e poi trasferiti in grandi vasche con condizioni seminaturali per assicurare loro le maggiori possibilità di sopravvivenza una volta rilasciati in natura”, si legge.

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