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Dal 5 aprile torna su Rai 2 il vicequestore Rocco Schiavone

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“Schiavone era ferito, ora è guarito! Gli hanno asportato un rene. Lo ritroviamo un po’ più stanco malinconico: nella foto di locandina sembra uscito dall’obitorio!”.

Marco Giallini torna a prestare il volto all’amato e ruvido vicequestore, fuori dalle regole, Rocco Schiavone, protagonista dei libri (Sellerio) di Antonio Manzini. “Quando arrivo ad Aosta ormai mi sento a casa – assicura l’attore – anche se non salgo in montagna per la neve. Oramai mi sono abituato al freddo, faccio tutto”. Con la regia di Simone Spada, la quinta stagione sbarca dal 5 aprile su Rai2. Una coproduzione Rai Fiction-Cross Productions e Beta Film Gmbh. La serie è stata presentata oggi nella sede Rai di viale Mazzini alla presenza dell’attore romano, del romanziere Manzini che firma anche la sceneggiatura della fiction insieme a Maurizio Careddu, del regista Spada, dei produttori. Presente la direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati. Sono quattro puntate in cui Schiavone “Farà i conti con se stesso, coi suoi fantasmi e col passato. Sarà sempre più depresso, ma con qualche speranza in più di prima”. E naturalmente sarà chiamato a risolvere casi complessi” ha detto Antonio Manzini. Romano, legato agli amici d’infanzia che hanno avuto qualche problema con la giustizia, vicequestore ad Aosta, dove è stato trasferito per motivi disciplinari, Schiavone è un personaggio affascinante, un uomo di legge che coltiva la libertà, con un passato complicato, ogni tanto fuma l’erba. A chi chiede degli attacchi alla serie della destra, proprio per via degli spinelli risponde: “Va bene così, posso capire è la tv di stato”. Che messaggio diamo? “Certo, se accendo la tv di messaggi ce ne stanno svariati anche sbagliati – ha sottolineato – nelle serie tv americane o su altre piattaforme, ormai fumano anche i bambini. Quando ero piccolo a Lando Buzzanca nella sigla di un programma non gli fecero dire “Mannaggia”…, quindi tra un mannaggia e una canna ne abbiamo fatti di passi Non so che dire e non è per non prendere una posizione perchè se sto qua l’ho gia’ presa”. Nemico del freddo, Schiavone, sfida il gelo in loden e Clarks ai piedi, vive nel grande rimpianto della moglie Marina, a cui hanno sparato e con cui talvolta la sera a casa continua a confrontarsi. La interpretava Isabella Ragonese nelle prime quattro stagioni e ora, per la quinta, c’è Miriam Dalmazio. Si baserà sul libro Vecchie conoscenze e sui racconti. Nel primo si presenta in veste di allenatore e punta per una partita di beneficenza contro la squadra dei magistrati. “Una rottura di nono livello” per il vicequestore che, come si sa, fa una sua personale classifica di tutte le cose. Nel secondo cerca di appioppare il caso di un cadavere trovato sul Monte Bianco, alla frontiera franco-italiana, alla collega transalpina, “una poliziotta francese (Diane Fleri) simile a Rocco, ma anche un po’ Thomas Milian direi quando l’ho vista ho pensato è finita a sto giro Rocco muore, questa è tosta”.

GIALLINI E SCHIAVONE
“Di me in Schiavone c’è molto caratterialmente, professionalmente poco non sono vicequestore”. Il segreto di questa serie? “È scritta, interpretata e diretta bene”. Schiavone è vivido, reale, sempre alla ricerca della verità, solo all’apparenza cinico. Con il trasferimento di Gabriele (Carlo Ponti) e Cecilia (Anna Bellato) a Milano, Rocco ha perso ogni legame affettivo, nulla sembra potergli riscaldare l’anima: il rapporto con Sandra (Valeria Solarino) non prende il volo e di Sebastiano (Francesco Acquaroli) nessuno sa più nulla. Persino il suo fiuto nelle indagini inizia a vacillare, al punto da portare Rocco a compiere uno sbaglio, il primo. Sarà il ritorno di Baiocchi (Adamo Dionisi) e dei fantasmi del passato a far tremare ulteriormente la terra sotto i suoi piedi, niente è come credeva che fosse e tutto ciò che lo legava alla sua vita romana sembra sgretolarsi. Ormai Rocco è costretto ad arrendersi alla realtà aostana tanto detestata, ma che forse rappresenta il suo unico vero rifugio sicuro. Ad Antonio Manzini viene chiesta l’aderenza tra il personaggio di Rocco Schiavone e i veri investigatori: “Conoscevo un grande poliziotto, veramente bravo grande intuito, che lavorava a Roma ma che era un disastro nella vita privata. Alla fine è morto per overdose”. Manzini annuncia l’uscita di un nuovo libro con le avventure di Schiavone per maggio per Sellerio per maggio di cui non puo rivelare il titolo al momento.

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