Da mercoledì 15 ottobre scatterà il via libera all’accensione dei riscaldamenti nella gran parte delle province del Nord Italia e nelle aree montane del Centro e del Sud, come L’Aquila, Perugia, Potenza ed Enna.
Assium, l’associazione degli utility manager, ricorda ai cittadini di prestare attenzione alla zona climatica di appartenenza, agli orari consentiti di accensione, alle temperature massime e alle regole fissate da Comuni e condomìni, per evitare sanzioni che possono arrivare fino a 3.000 euro.
Buone notizie sul fronte dei costi: i prezzi del gas sui mercati di riferimento risultano in netto calo, con una riduzione del 24% rispetto a ottobre 2024. L’associazione invita dunque a controllare le tariffe del proprio contratto di fornitura, per verificare eventuali risparmi.
Nessuna limitazione invece per i territori di Belluno, Cuneo e Trento (zona F), dove è consentita l’accensione senza restrizioni.
Potranno accendere i termosifoni dal 15 ottobre i cittadini della zona E, che comprende le province di: Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Verona e Vicenza.
Dovranno invece attendere il 1° novembre gli abitanti della zona D, che comprende province come Firenze, Genova, Roma, Terni e molte altre del Centro Italia.
Per la zona C, che copre gran parte del Sud, l’accensione sarà possibile dal 15 novembre, mentre nelle zone più miti (A e B) – come Sicilia e Calabria costiera – i riscaldamenti potranno essere avviati solo dal 1° dicembre, salvo crolli imprevisti delle temperature.