Ormai la parabola artistica di Federico Scarioni, scrittore ma non solo, è ben segnata. Impegnato con Omar Pedrini nel tour per la riedizione di Cane Sciolto, l’intellettuale di Mesero è salito l’1 maggio sul palco in piazza Duomo a Milano (a fianco del grande ex Timoria) per ricordare Sara Prandoni, vittima sul lavoro. Splendida la poesia, che pubblichiamo, e le rose di Linda e Denise Garagiola (Le Dame de Fleurs, Inveruno). Un altro grande traguardo colto da un giovane dell’Est Ticino capace di guardare oltre. Una performance su cui riflettere.
I FIORI DI MILANO
In memoria di Sara Prandoni ?
In memoria di tutte le vittime sui luoghi di lavoro ?
* Poesia per il 1 maggio 2024, testo di Federico Scarioni – Scrittore ✒️ •
Camminavo, con voi, con noi, da Corso Venezia fino a qui, a Piazza della Scala
E ho visto un fiore
Era a terra, solo, stropicciato
Chissà quanti di noi ci sono passati sopra
Lo abbiamo calpestato
SENZA
ACCORGERCI
DI LUI
E forse è questa la nostra unica colpa, come uomini, come donne, di dimenticare quel fiore, di dimenticarci di noi
E di dimenticare gli altri fiori, quelli che ci stanno attorno, da sempre
Quelli che fanno crescere il giardino della nostra vita
“Cosa ci fa qui questo fiore sperduto?” ho pensato
Così, solo, senza profumo e senza casa.
Allora mi sono inchinato e l’ho raccolto, per portarlo QUI, da NOI
E, nonostante le sue ferite,
tra le mie mani, ne ho sentito il suo profumo,
il suo essere qui e sentirsi a casa, sentirsi parte di questo gruppo in QUESTA PIAZZA
E questo fiore per un attimo mi ha accarezzato il cuore, come fanno le parole sulla carta.
Quando la fragilità scompare
E resta, la verità.
Perché questo fiore è qui?
Perché noi siamo qui, adesso, a parlare di lui?
E forse la risposta è proprio qui, nel fiore, nei fiori, che tutti noi, teniamo tra le mani.
Perché come lui, come questo fiore, noi viviamo di sete.
NOI
VIVIAMO
DI
SETE
E i fiori di Milano, se ci pensiamo, sono ovunque
Basta accorgerci di loro, ed ogni tanto, portargli dell’acqua da bere
I fiori sono gli scatti fotografici che squarciano l’anima di Giovanni Gastel
Sono le camice fluorescenti tra i navigli notturni di Andre G. Pinketts
E il ponte di amore di Alda Merini
Sono i disegni psichedelici di Matteo Guarnaccia
E l’anfiteatro come un altare del parco Sempione
I fiori sono le viole che crescono nei Giardini Indro Montanelli
Nella passeggiata Luigi Veronelli
Sono i fiori maledetti di Ščerbanenko
E della Via Solferino di Dino Buzzati
I fiori sono tuo padre in una fotografia incorniciata su una mensola della tua camera da letto che ti guarda e ti ricorda che lui è QUI
LUI
E’
ANCORA
QUI
Sono lo zucchero a velo della torta che la mamma ti ha preparato la domenica
I fiori sono vedere tuo figlio crescere e portarlo a San Siro
Sono le scivolate di Beppe Bergomi e Beppe Baresi per difendere le porte
Sono i goal che sfondano la rete di Giuseppe Meazza
Sono il grido di Pace di Bob Marley a San Siro nel 1980
Sono le luci, di San Siro, quelle di Roberto Vecchioni
Sono le risate al Derby Club fatte da un gruppo di amici che ci ha fatto capire che con una risata puoi cambiare il mondo
Sono Alessandro Manzoni, Leonardo Da Vinci, Giuseppe Parini, e tutti quelli che ci siamo dimenticati nel trascorre del tempo
I fiori sono il ragazzo che sale le scale delle terrazze del Duomo per raggiunge la Madonnina, D’ORO. È quel ragazzo che le mette addosso una sacca di per non farla riconoscere dagli aerei durante la guerra
E non far, distruggere, il duomo.
I fiori, sono le ultime grida di Giuseppe Pinelli prima di sfracellarsi sul suolo
Ma sono anche le pallottole nel petto di Luigi Calabresi
Sono gli squarci di cuori della strage di Piazza Fontana
Sono il coltello conficcato nel collo in una statua di piazza del duomo prima di andare alla Statale
Sono il tempo che passa nelle metropolitane senza accorgerci che di lui e che lì, nelle metropolitane, prima di loro, c’era l’acqua dei Navigli.
I fiori … i fiori … I FIORI, sono il ricordo del rastrellamento degli operai, dei lavoratori riuniti della Breda
I fiori, OGGI, sono quelli di Sara Prandoni, 23enne, commessa, colpita da un malore sul posto di lavoro a un centro commerciale poco lontano da qui, il 25 aprile scorso
IL
25
APRILE
I fiori, OGGI, sono quelli di Sara Prandoni, 23enne, commessa, colpita da un malore sul posto di lavoro a un centro commerciale poco lontano da qui
I fiori sono tra di noi, sono dentro noi, ricordiamoci di prendercene cura