Da Magenta all’Ogliastra, la ricca terra sarda degli ultra centenari che affascina il milanese

Un evento organizzato dai circoli sardi di Magenta e Milano, presenti rappresentanti della promozione turistica di un territorio pieno di sorprese.

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Una terra forse meno nota rispetto ad altre icone della Sardegna, ma capace di affascinare proprio per la sua autenticità: è l’Ogliastra, protagonista della serata “Ogliastra: storie e persone”, organizzata dai circoli sardi dell’area milanese. L’incontro si è svolto sabato all’Hotel Diamante di Corbetta, dove rappresentanti di associazioni ed enti di promozione del territorio hanno raccontato una Sardegna genuina, produttiva e sorprendente. Antonello Argiolas è il presidente onorario del Circolo Culturale Sardo Grazia Deledda di Magenta, che da cinque anni porta avanti un percorso di scoperta e narrazione delle zone meno conosciute dell’isola. «Siamo arrivati in Ogliastra e, come sempre, andiamo a trovare le persone che fanno produzione in Sardegna, animate dalla grande voglia di crescere» ha spiegato Argiolas. «Abbiamo trovato realtà che non conoscevamo. Scoperte che ci riempiono di soddisfazione».

Accanto a lui, Giovanni Cervo, presidente del Circolo Culturale Sardo di Milano, con cui questo cammino di valorizzazione è iniziato e prosegue, esplorando territori splendidi e spesso sottotraccia. «Non per questo meno belli» ha sottolineato. «Anzi, l’Ogliastra è sicuramente uno dei luoghi più affascinanti dell’isola». Tra i temi centrali della serata, la longevità. Durante la ricerca condotta dai circoli è stata intervistata anche una centenaria dell’Ogliastra, testimone di una tradizione di comunità e condivisione. «Famiglia, vicinato, parenti: vivere insieme è un valore importante» ha ricordato Argiolas. «E poi il territorio. Le persone si muovono, vivono gli spazi: anche questo contribuisce alla qualità della vita». Un concetto ripreso da Raimondo Mandis, dell’Assessorato regionale al Turismo e Commercio, che ha ringraziato i circoli sardi del milanese per l’impegno nella promozione culturale. «Il messaggio che vogliamo far arrivare è quello della bellezza, dell’accoglienza, della cultura e del senso di comunità» ha dichiarato.

«La qualità della vita e l’inclusione degli anziani, i nostri saggi, sono pilastri della Sardegna. Sono loro che trasmettono racconti e identità ai giovani». La serata ha dato voce anche alle realtà produttive dell’Ogliastra, a partire dall’oleificio Pelau di Giulia Mura, situato a due passi dal mare e immerso in distese di ulivi centenari. «Raccogliamo a mano ed estraiamo a freddo a 25 gradi con impianti di ultima generazione» ha spiegato la produttrice, descrivendo un lavoro che unisce tradizione e innovazione. «Siamo produttori e disseminatori di emozioni e ricordi». Un impegno premiato nel 2023 con il Premio Donna e Lavoro nel settore agroalimentare.

A portare uno sguardo più ampio è stata anche Carmina Conte, operatrice dell’informazione, che ha definito le imprese ogliastrine «gioielli incastonati in un territorio straordinario, con qualche limite ma dentro un progetto di vita unico». «L’Ogliastra ha un altissimo tasso di centenari: merito del patrimonio genetico, certo, ma anche dell’ambiente, dell’aria, dei ritmi di vita e del rispetto che le comunità mantengono verso questi ritmi». Tra i primati del territorio, attenzione anche alla cooperativa Pescatori di Tortolì, con il suo allevamento a mare senza uso di mangimi e nel rispetto totale dell’ambiente, ulteriore esempio di sostenibilità e innovazione.

La serata “Ogliastra: storie e persone” ha dipinto una terra di paesaggi aspri e selvaggi, ma anche di esperienze da vivere con guide locali che ne svelano la ricchezza nascosta. Una terra che custodisce un equilibrio raro tra lavoro, ambiente, comunità e memoria. Non è una terra da turismo di massa, ma consapevole. Da tempo il circolo culturale sardo di Magenta propone eventi di spessore, come quello di sabato. Storie di vita e di passione che i circoli sardi del milanese continuano a raccontare e condividere, offrendo, proprio dalla terra dei centenari, alcune delle chiavi per immaginare un futuro diverso dall’attualità dei nostri paesi, forse troppo impegnati a guardare l’aspetto materiale. Un futuro più lento, consapevole, umano.

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